Costera caro migrare verso Windows 2000

Gartner Group ha emesso il proprio verdetto sul nuovo sistema operativo diMicrosoft. Se si parte da un sistema con Windows 9x il costodell’evoluzione per desktop potrebbe arrivare a 3.100 dollari perpostazione.

Il contrastato rapporto fra Gartner Group e Microsoft potrebbe
ulteriormente raffreddarsi dopo che l’analista di mercato ha pubblicato
l’ultimo studio sui costi di migrazione al nuovo sistema operativo Windows
2000, di prossimo annuncio. Il verdetto è pesante per la casa di Bill
Gates. Partendo da una postazione con Nt4 e volendo passare alla nuova
versione Professional, infatti, il costo stimato oscilla fra i 1.250 e i
2.050 dollari per desktop. Se il punto di partenza fosse Windows 9x,
invece, la cifra potrebbe salire fino a 3.100 dollari. Ciò significa, in
sostanza, che non sarebbe ipotizzabile alcun ritorno sugli investimenti,
basandosi sul total cost of ownership, per almeno tre anni. Un tempo che
appare infinito in un mercato It come quello attuale, dove i paradigmi
cambiano con grande rapidità. In sostanza, una stima come questa potrebbe
convincere più di un utente a tenersi le postazioni esistenti per vedere
come evolve la situazione a medio termine.
Neanche a farlo apposta, una notizia come questa sembra favorire mosse come
quella di Sun sui network computer (descritta nell’edizione di ieri di
Linea EDP On Line), tesa a ridurre il costo della singola postazione
client. Anche Microsoft, per la verità, sostiene che il proprio ambiente
contribuirà a ridurre il Tco sui desktop, ma i costi di migrazione
potrebbero incidere negativamente.
Le cifre di Gartner Group sono state calcolate su un’impresa che abbia
2.500 postazioni connesse e tengono conto dei soli costi di desktop
migration. Vi sono compresi project planning, formazione, supporto di
secondo e terzo livello, spese di capitale su hardware e software, test
delle applicazioni, possibili riscritture, prototipazione e installazione.
Sono dunque esclusi quelli riguardanti i server backend o l’implementazione
di Active Directory, comunque richiesti per sfruttare Windows 2000
Professional sul desktop. Perdipiù, visto che alcune componenti di
sicurezza, storage e server management dell’Os appaiono deboli, le aziende
dovranno per forza, secondo l’analista, affidarsi a tool integrativi di
terze parti. I consigli dell’istituto di ricerca si limitano a
un’attenzione particolare prima della decisione di migrare e alla
valutazione di ambienti multi-Os.
Scarse, finora, le reazioni di Microsoft. Un portavoce della società ha
negato che vi possano essere costi di migrazione così elevati, ma, alla
richiesta di proporre cifre alternative, sono state fornite indicazioni
vaghe, precisando che tutto dipende dalle configurazioni esistenti presso
gli utenti.

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