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Così Schneider Electric supporta sostenibilità e trasformazione digitale

Sommando il mondo digitale con quello energetico, Schneider Electric aiuta le aziende a trasformare un’utility in strumento per aumentare efficienza e ottimizzare i costi in ottica di sostenibilità.

L’energia elettrica è il cuore pulsante anche dell’infrastruttura It. Come in tante altre situazione, spesso considerato però un elemento passivo o poco più, una sorta di utility della quale occuparsi solo per quanto riguarda la disponibilità. Una visione destinata a cambiare, sotto la spinta di una sostenibilità che pur faticosamente inizia a farsi strada.

Francesco Quero, secure power CEEI and Italy VP Schneider Electric, spiega: “Viviamo in una sorta di gap value-action. Di sostenibilità se ne parla tanto, a parole anche con obiettivi, ma se guardiamo ai fatti la situazione è decisamente diversa”.

Una differenza evidente tra il dire e il fare, nella quale per chi si occupa per vocazione di garantire continuità e affidabilità energetica non tardano a emergere  diverse opportunità. Ampiamente supportate dai dati di mercato, per inquadrare quella Elettricità 4.0 definita come somma con il mondo digitale utile a rispondere alle esigenze più attuali di controllo e gestione.

Serve un modo diverso di guardare alla sostenibilità

D’altra parte, il concetto stesso di  sostenibilità va ben oltre il semplice legame con i consumi. Come ormai sono consapevoli i protagonisti del mondo It, serve una strategia di portata ben più ampia.

Francesco Quero - Secure Power CEEI & Italy VP
Francesco Quero – Secure Power CEEI & Italy VP

Sottolinea Quero: “Se per cominciare guardiamo ai grandi provider cloud, come Google, Amazon, Microsoft o Facebook, la sostenibilità è un aspetto da valutare a tutto campo”.

Quindi, non solo in termini di emissioni di CO2 per quanto riguarda i propri data center, ma anche consumo di acqua – importante nel raffreddamento –, e coinvolgendo tutta la value chain collegata. Compresi i partner sul territorio italiano e rispettive infrastrutture.

Standard da rispettare e, compito più arduo, da trasmettere. Secondo 451 Research il 97% dei data center multi-tenant afferma di ricevere dai clienti impegni certi su efficienza e sostenibilità. Solo il 43% di loro risulta avere un programma giudicato completo. Un esempio evidente della differenza tra intenzioni e realtà.

Una questione da risolvere guardando oltre la semplice efficienza. Tra il 2010 e il 2018 nei data center è aumentata del 550%, mentre il fabbisogno energetico solamente del 6%. Gli spazi di manovra vanno quindi cercati anche oltre.

Quero precisa: “Noi preferiamo un discorso più ampio, allargando il numero di parametri di valutazione. Parliamo di 93 parametri raggruppati in cinque categorie. Per esempio, si considerano anche la sostenibilità dei fornitori, il consumo di acqua, la presenza di un impianto di ricircolo o la biodiversità”.

Certamente, il discorso diventa più complesso. Per chi tuttavia non vuole limitarsi a operazioni di greenwashing, una strada obbligata.

Per Schneider Electric, anche nuove opportunità: “In realtà, capire l’impatto complessivo di un data center non è certo facile. Abbiamo creato una piattaforma software per raccogliere tutti i dati ambientali collegati a un’azienda, così da calcolare il risultato di un intero sito, non solo della sala server”.

Il discorso però inizia a cambiare quando si passa dalle grandi organizzazioni fornitrici di servizi alle aziende, dove il data center e relativi consumi sono prima di tutto dei costi. Una situazione anche più complessa e difficile da standardizzare.

La realtà presenta uno scenario ibrido, dove ad aumentare la complessità entrano in gioco i data center proprietari e l’edge computing in forte crescita. La sensibilità resta comunque elevata. Dalle stime 451 Research il 75% ha programmi di sostenibilità almeno parziali. Solamente il 50% però, li ha già messi in pratica almeno in parte.

Dai partner l’energia per diventare sostenibili

Una situazione difficile da affrontare e risolvere in prima persona. L’idea Schneider Electric è quindi coinvolgere direttamente i partner, più vicini agli utenti finali e quindi in grado di recepirne esigenze, realtà e fornire risposte sfruttando le risorse messe a loro disposizione.

Partendo dalla piattaforma in grado di raccogliere dati individuando le metriche utili ai fini della sostenibilità per cerare una serie di report e avviare un processo di ottimizzazione, si possono sviluppare consulenze personalizzate per la singola realtà, alla quale affiancare una serie di servizi, per dimostrare quanto sostenibilità possa significare anche risparmio.

L’intero ciclo deve comprendere anche aspetti come la produzione, i materiali impiegati, la supply chain, le certificazioni, le possibilità e le modalità di riparazione e rigenerazione, oltre all’efficienza.

Necessità trasformata in opportunità

C’è un punto sul quale vale la pena di soffermarsi.

Maurizio Semeraro - Business Development Manager Secure Power - Schneider Electric
Maurizio Semeraro – Business Development Manager Secure Power – Schneider Electric

Riflette Maurizio Semeraro, secure power business development manager di Schneider Electric: “Si parla spesso di sostenibilità intesa soprattutto come necessità. In realtà, è anche una grande opportunità, non sempre riconosciuta come tale”.

La sfida, per i partner prima di tutto, è esattamente riuscire a spiegare questo principio ai clienti. Il punto di partenza è guardare la vicenda in ottica di innovazione. La digitalizzazione porta informatizzazione e l’affidabilità energetica diventa quindi indispensabile. Resilienza e continuità dipendono dalla disponibilità dei dati, a loro volta vincolati dall’energia.

Semeraro ribadisce: “Parliamo di soluzioni e non di singoli interventi. Dobbiamo parlare di gestione dell’energia all’interno degli edifici ma sempre più anche di gestione dei dati sul campo”.

Secondo Gartner, entro il 2025 infatti, il 75% dei dati sarà prodotta fuori dai data center e andranno gestiti con relativi requisiti di affidabilità.

Servono quindi soluzioni adatte per molteplici scenari, ma anche semplici da utilizzare. Non tutti gli utenti o le sorgenti dei dati possono infatti contare su personale di assistenza dedicato e sempre disponibile. In pratica, oltre ai dati bisogna portare sul campo anche l’affidabilità dei data center.

Pronta la risposta in grado di trasformare tutto questo in una strategia uniforme, al servizio di clienti di qualsiasi dimensione, così da portare la gestione dell’energia a un livello superiore.

Semeraro conclude: “La nostra proposta è Ecostruxture IT. Una piattaforma di monitoraggio continuo da remoto, con strumenti di intelligenza artificiale e predittiva, per garantire servizi di assistenza preventiva, individuando situazioni a rischio per tempo e intervenire prima che si verifichi un blocco. Integrabile in app di terze parti e facile da configurare”.

Il nuovo Programma Partner di Schneider Electric

Per supportare i bisogni delle aziende in modo più flessibile, personalizzato e collaborativo, e per sviluppare più giro d’affari, fatturato e profitti, Schneider Electric ha annunciato il lancio in Europa del nuovo programma di canale mySchneider IT Partner Program.

Nascendo da oltre trent’anni di collaborazione con il canale, la nuova evoluzione del programma offre ai partner It una struttura semplificata e una varietà di specializzazioni per settori chiave come data center, soluzioni It, software e servizi; a questo si aggiunge una nuova gamma di strumenti per le vendite, per la formazione e l’abilitazione.

Inoltre, il programma prevede nuovi benefit allineati a ognuno dei suoi percorsi di specializzazione e offre una solida strategia di sostenibilità grazie alle soluzioni Green Premium di Schneider Electric, caratterizzati da performance sostenibili e da una progettazione in linea con i principi dell’economia circolare (circularity by design).

La prima fase dell’evoluzione del programma – ha sottolineato l’azienda – è incentrata sulla nuova specializzazione “IT Solution Provider” che permette ai partner di certificarsi su tre livelli – Select, Premier ed Elite – per combinare insieme più specializzazioni It, a prescindere dal loro attuale status.

Offre ai partner la possibilità di identificare opportunità, rivendere, configurare e/o installare soluzioni di infrastruttura It rivolte ai mercati delle piccole e medie imprese o enterprise. Le fasi 2 e 3, che riguardano le specializzazioni “Software and Services Provider” e “Data Center Provider” saranno avviate nel 2023.

Rob McKernan, SVP, Secure Power Division, Schneider Electric Europe, ha dichiarato: “Molti fra i nostri partner, oggi, hanno un punto di vista comune: riconoscono l’importanza del rafforzare le relazioni, come uno dei più efficaci strumenti per far crescere il business in modo sostenibile.

Ascoltando i nostri partner e disegnando il programma sia in funzione dei nuovi trend di mercato sia dei cambiamenti nei modelli di business possiamo aiutarli ad accelerare lo sviluppo di nuove opportunità di vendita e creare un modello di partnership pronto al futuro”.

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