Con QlikView la business intelligence è più facile

QlikView è una soluzione facile ed economica. Al punto che il canale non può contare su formazione o consulenza, meglio puntare sull’ampliamento dei progetti.

La semplicità d’uso e la versatilità sono le caratteristiche principali di
QlikView, prodotto di business intelligence della svedese QlikTech, giunto di
recente alla versione 7..L’approccio di QlikTech si distingue per la tecnologia
del suo prodotto e per la strategia. QlikView lavora infatti modo
diverso

dai prodotti tradizionali di business intelligence troppo legati alle dinamiche Olap dei database relazionali.

Il prodotto si concentra
sull’aggregazione dei dati provenienti dalle diverse sorgenti senza preoccuparsi
se arrivano, per esempio, da un database o da un Erp. Il motore recupera i dati
e li rende disponibili per ogni tipo di associazione, anche indipendentemente
dal fatto che una chiave comune sia presente o meno in un più sorgenti. Questo,
lavorando automaticamente su ogni tipo di link che può accomunare i dati.
Inoltre, il lavoro di aggregazione viene effettuato utilizzando
la Ram del computer locale e

in tempo reale.

L’approccio garantisce ottime performance di elaborazione e di consultazione e, tra l’altro, risparmio di soldi e di tempo. “L’arrivo delle piattaforme a 64 bit – aggiunge Pelle Rosell, marketing manager Emea di QlikView –, inoltre, permetterà di ottenere prestazioni migliori, visto che il prodotto, elaborando in locale, dipende dalle prestazioni del singolo pc“.


Filosofia innovativa sia per
la tecnologia sia per la strategia
, dicevamo, a partire dal nome
della filiale italiana, che è definita “business center”
e nasce dall’evoluzione di dike2, primo distributore italiano della soluzione. “Lavoriamo con circa 15 partner certificati – afferma Massimo San Giuseppe, responsabile dello sviluppo del business center italiano di QlikTech – e possiamo contare su circa un
migliaio di licenze installate
per circa 130 clienti. Approcciamo il cliente insieme al partner e uno dei nostri quattro consulenti dato che, almeno all’inizio, è importante specificare le particolarità della soluzione
“.

I partner sono Var, system integrator ma anche software house. “Vorremmo “pervadere” il mercato – prosegue San Giuseppe –, conquistando il cliente con la vendita di una singola licenza per poi proseguire inserendo nuovi progetti e nuove licenze. Seguendo questa strategia puntiamo molto sulle partnership Oem, per esempio con le software house che realizzano Erp. In Italia stiamo già lavorando attivamente con un paio di nomi“.

Forte collaboratività con gli sviluppatori, dunque, testimoniata dalla pubblicazione totale delle Api del prodotto. “La facilità di implementazione e
d’uso del prodotto
– osserva San Giuseppe –, paradossalmente, ci crea qualche
problema
. Difficile vendere formazione alle aziende clienti e difficile fare consulenza, anche sullo sviluppo. I nostri partner lavorano sull’implementazione iniziale e, non appena il cliente si rende conto delle potenzialità della soluzione, cercano di ampliarne i progetti di business intelligence
“.

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