Con Horizon 6 Vmware azzera i limiti del Byod

La nuova piattaforma integrata per la gestione di applicazioni e desktop virtuali beneficia delle acquisizioni di Desktone e Airwatch instaurando un modello di gestione degli utenti aperto al mobile cloud.

Come ha ricordato il Country Manager di Vmware Italia, Alberto Bullani, i tre pilastri dell’era del post pc sono la creazione di datacenter definiti dal software, ossia caratterizzati dal disaccoppiamento dall’hardware per la gestione di storage, potenza computazionale e networking, la disponibilità di cloud ibridi e il nuovo modello end user computing, fatto di utenti ubiqui e dispositivi mobili.

Sono pilastri validi per tutti quegli operatori che intendono abilitare infrastrutture per il nuovo spazio di lavoro nel cloud.
Per Vmware questi principi si sono tradotti nei mesi scorsi nell’acquisizione di Desktone, tecnologia che consente di erogare desktop on demand nel giro di minuti, come nel caso dei Chromebook di Google, usare infrastrutture di application delivery di F5 Networks, l’acquisizione di Airwatch (costata 1,5 miliardi di dollari per 1600 persone) per la gestione dei device mobili. E mettiamoci pure due manager di alto livello sottratti a Citrix.

Ora il terzo pillar dell’era post-pc di Vmware si traduce in Horizon 6, l’infrastruttura di distribuzione di desktop e applicazioni virtualizzata e centralizzata, disponibile anche in Desktop as a Service.

L’ha spiegata Luca Zerminiani, Systems Engineering Manager di Vmware.

Horizon 6 vuol dire avere un approccio centrato sull’utente, con unico accesso: ossia dare un workspace unificato.

Dal lato infrastrutturale è ottimizzato per il software defined datacenter, per il brokering ibrido per le modalità di fruizione e per la gestione e automazione centralizzate.

Dal lato utente consente di fruire di desktop e applicazioni (terminal server) come una singola piattaforma, offre workspace unificato, dà un’immagine unica per dispositivi fisici, virtuali e mobili.

Rispetto alla versione precedente in più ci sono le applicazioni remotizzate e i desktop basati sulla sessione (Rds Microsoft), workspace unificato con tutte le applicazioni, che siano centralizzate, remotizzate, virtuali, con anche la disponibilità di un catalogo di app.

È basato su browser, quindi è disponibile di default su ogni dispositivo.

Per l’esperienza utente applica la tecnologia Pc over Ip.

Horizon in modalità DaaS è fruibile sia da Vmware, con il suo cloud pubblico, sia tramite i suoi cloud partner: il vantaggio di rivolgersi a questi ultimi, ha spiegato Zerminiani, è di ottenere una sintonia fine delle personalizzazioni.
Ovviamente è anche on premise.

Il sistema è rilasciato in tre edizioni: View standard, con licensing per utente concorrente; Advanced, con Rds, sessioni desktop, Unified workspace; Enterprise, con anche le funzioni di monitoraggio e automazione.
I prezzi vanno da 275 a 550 dollari per utenti concorrenti.

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