Come funziona la radio DAB

Giugno 2004 Il DAB (Digital Audio Broadcasting) è la sigla che rappresenta lo sforzo di molte radio italiane nel trasmettere in digitale. Lo standard DAB invece di trasmettere analogicamente l’audio attraverso la modulazione di frequenza o ampiezza del …

Giugno 2004 Il DAB (Digital Audio Broadcasting) è la sigla che rappresenta lo sforzo di molte radio italiane nel trasmettere in digitale. Lo standard DAB invece di trasmettere
analogicamente l’audio attraverso la modulazione di frequenza o ampiezza
delle onde radio, trasmette dati digitali (0 e 1), un po’ come la nuova
tv digitale terrestre, consentendo di eliminare tutti i disturbi tipici della
radio tradizionale, di elevare la qualità di ascolto e di trasmettere
contenuti aggiuntivi (software, servizi interattivi).

Inoltre lo standard può realizzare reti isofrequenziali, in cui una
stazione utilizza la stessa frequenza in tutto il territorio, senza più
la necessità di ricercarne la nuova posizione.

L’audio viene campionato a 16 bit/48 KHz e poi compresso in MPEG-1
Layer 2
, codifica simile all’MP3, secondo criteri
di riduzione dei dati considerati meno importanti basati su modelli psicoacustici.

In questo modo la quantità di dati trasmessi nel tempo (bitrate) scende
dai 1.536 Kbit/s originari a 192 Kbit/s o meno, valori compatibili con la larghezza
di banda sfruttabile. Ovviamente è possibile aumentare il numero di canali
trasmessi sulla stessa banda riducendone la qualità, ad esempio per radio
che trasmettono solo notiziari.

Le radio DAB sono molto meno sensibili agli inevitabili disturbi
radio, perché in una trasmissione FM una interferenza disturba l’intero
programma, che è modulato sulla stessa frequenza portante, mentre una
trasmissione DAB viene divisa in modo casuale su ben 1.536
frequenze portanti, dunque un’interferenza disturberà solo una
piccola parte del segnale, e l’informazione persa potrà anche essere
recuperata tramite sistemi di correzione di errore.

Ecco le radio che già trasmettono in DAB,
il problema rimane sempre la scarsa copertura

DAB è uno standard internazionale, ma in Italia è
ancora poco diffuso: al momento la RAI offre in DAB
i tre canali standard più GRParlamento, ISORadio e i canali 4 e 5 della
filodiffusione con musica leggera e classica.

La copertura territoriale è ancora molto limitata: ci sono solo una
ventina di stazioni, di cui 8 in Trentino, le grandi città coperte sono
solo Milano, Torino, Venezia e Bologna, e ben 12 regioni italiane non hanno
nemmeno una stazione.

Alcune emittenti private, come Radio Montecarlo, Radio Maria, Radio24, Rtl
102.5, Radio 105, Radio 101, 102.5 Radio Hit Channel e Radio Radio si stanno
organizzando o già trasmettono in DAB, con l’obiettivo di coprire
le 12 regioni mancanti entro metà 2004.

La situazione evolve lentamente, e non ha mancato di suscitare polemiche e
problemi politici per la gestione di licenze e frequenze. Le prime autorizzazioni
ad emittenti private per il DAB sono state rilasciate nell’agosto
2003, mentre alla stessa data in Germania c’erano già 150 stazioni
DAB con copertura del 65% della popolazione.

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