Cisco: si comincia a delineare un’era post-Chambers

E’ lo stesso Ceo che ne parla, delineando una rosa di possibili candidati al ruolo. Ma la transizione non avverrà prima dei prossimi due-quattro anni.

Anche per Cisco si comincia a delineare un’era post-Chambers, che dovrebbe prendere il via al momento del pensionamento dell’attuale Ceo.
E il primo a tracciare le linee guida per la successione è lo stesso John Chambers, che, secondo quanto riportato da Bloomberg, avrebbe già identificato quali tra i membri senior del board, potrebbero prendere il suo posto.
Una sorta di gioco d’anticipo, considerato che il momento dell’uscita di scena dello storico Ceo, nel ruolo dal 1995, non avverrà prima di due-quattro anni, utile, tuttavia a creare un team di executive con chiare doti di leadership.

La rosa non è certo scarna.
Al momento ci sarebbero almeno dieci candidati e altri potrebbero naturalmente aggiungersi, dal momento che la revisione avviene su base trimestrale.
In pole position, per quanto possa valere in questo momento, figurano Gary Moore, chief operating officer, Robert Lloyd, executive vice president delle operation mondiali, Chuck Robbins, senior vice president della regione Americhe, Edzard Overbeek, senior vice president dei servizi.

A chi considera premturo il passaggio, John Chambers risponde direttamente: l’identificazione di una rosa di possibili candidati corrisponde alla necessità di rendere la transizione il più lineare possibile.
Per sé, fermo restando il favore del board, Chambers riserva un ruolo non di secondo piano: ” “Assuming the board wants me to, and assuming the shareholders do, I’ll stay on as chairman after that.” (Se il board e se gli azionisti mi vogliono, resterò come presidente), ha dichiarato.

Ma questo passaggio, ed è questo il punto importante delle dichiarazioni del Ceo, presuppone anche un cambiamento del suo ruolo nei prossimi quarter. Si parla di maggiore responsabilizzazione dei manager, che dunque verranno mandati in prima linea più di quanto oggi non avvenga. E non è casuale la scelta delle parole, visto che il Ceo parla di uscita dai ”silos”.

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