Cinema e Tv si fanno tentare dalla nuova era 3D

In continuo aumento le sale dedicate alla programmazione tridimensionale: dopo “Viaggio al centro della terra” cresce l’offerta di film per assecondare i gusti del pubblico

L’evidenza conferita dalla recente edizione di SAT Expo Europe 2009 al 3D Stereoscopic ma, soprattutto, l’inaspettato boom indotto dalla discesa in campo del film stereoscopico “Viaggio al Centro della Terra”, ci ha suggerito d’intraprendere a nostra volta un viaggio al centro del 3D, per esaminare l’attuale stato dell’arte di questa tecnologia, applicata sia al cinema sia alla Tv.
Il nostro itinerario prende l’avvio proprio dal SAT Expo, che proponeva una catena HD-3D live (produzione, diffusione, ricezione) curata nei minimi dettagli dal consorzio 3D Stereoscopic Group: una partnership industriale che include le infrastrutture satellitari di Eutelsat, l’expertise di OpenSky nel campo della trasmissione celeste di contenuti digitali, nonché le capacità di DBW Communication.

Azienda, quest’ultima, specializzata in ripresa e post-produzione d’immagini a tre dimensioni, riguardanti anche eventi dal vivo molto complessi da gestire, come quelli sportivi e musicali.
«Per questa diretta live – ha sottolineato Stefano Rebechi, amministratore unico di DBW Communication – la nostra società si è occupata in particolare dell’allestimento delle stereo-camere, nonché delle tecnologie utilizzate nella sala regia 3D. Tecnologie finalizzate a correggere in real time eventuali “sfasature” sempre in agguato nel corso di una ripresa stereoscopica dal vivo, che di certo non possono essere corrette in post-produzione, com’è possibile invece per i programmi pre-registrati. Allo scopo, puntiamo molto sul lavoro dello “stereografo”: una nuova, essenziale figura professionale, che deve avere il know-how necessario per capire “al volo” – nell’ambito di una ripresa televisiva tridimensionale in diretta – se, quando e come intervenire opportunamente sulle macchine di regia».

«Quello del SAT Expo 2009 – stando alle dichiarazioni di Walter Munarini, direttore di OpenSky – ha costituito un po’ un “debutto” per noi del 3D Stereoscopic Group, poiché, già da quest’anno, siamo intenzionati a offrire una serie di servizi live in HD-3D, i cui beneficiari saranno gli spettatori di oltre un centinaio di sale pubbliche italiane, equipaggiate con impianto di proiezione digitale stereoscopica».

Sale 3D in progressivo aumento
In proposito, dobbiamo dire che in Italia, al due aprile scorso, il numero delle sale 3D Stereo 2K DLP Cinema superava le 107 unità, ma è probabile che il numero sia destinato a crescere velocemente. In totale, comunque, gli schermi digitali nazionali abilitati alla proiezione 2K DLP Cinema – anche 2D – sono al momento quasi 140, cui vanno aggiunti circa 75 digital screen del circuito Microcinema, supportati in prevalenza da videoproiettori a 1.3K, ma anche a 2K, qualcuno dei quali abilitato altresì al 3D. Ma non basta.

Nel nostro Paese, a questo business appaiono interessati altri consorzi, tra cui Digima, che può contare a livello nazionale su una decina di schermi digitali, i quali dovrebbero diventare una cinquantina – alcuni anche 3D – entro la fine dell’estate 2009. La molla che ha fatto scattare la corsa verso il 3D Stereoscopic è stata senz’altro la proiezione del film Viaggio al centro della Terra che, programmato in una quarantina di sale italiane 3D, ha incassato mediamente il doppio degli altri cinema dove lo stesso film era presentato in formato bidimensionale.

Di conseguenza, diversi gestori nazionali (anche quelli più scettici nei confronti delle nuove tecnologie) si sono affrettati a richiedere – soprattutto al brand Cinemeccanica, fornitore in Italia della grande maggioranza dei videoproiettori 2K DLP Cinema – un impianto 3D Stereoscopic, da attivare entro il due aprile 2009, giorno antecedente l’inizio della programmazione in Italia di “Mostri contro Alieni”.
Prodotto da Jeffrey Katzenberg, CEO di DreamWorks Animation, Mostri contro Alieni è una release di animazione che – contrariamente a diverse altre finora rese disponibili – nasce non come film 2D da trasportare poi anche in 3D, ma direttamente come un’opera tridimensionale, da convertire solo successivamente in due dimensioni. Ciò assicura un migliore realismo delle sequenze e più coinvolgimento dello spettatore.

Semplici occhialetti di cartone
Durante il convegno dedicato sul tema 3DTV tenutosi a SAT Epo Europe 2009, Angelo d’Alessio – direttore Sezioni Internazionali della SMPTE (l’associazione mondiale degli standard cine/televisivi) – ha evidenziato che, agli inizi di febbraio scorso, in occasione della 43esima edizione del Super Bowl americano, Mostri contro Alieni è stato pubblicizzato molto bene in televisione. Infatti, la NBC ha mostrato uno specifico trailer del film in 3DTV, insieme con altri contenuti stereoscopici. Ciò si è verificato grazie alla tecnologia ColorCode 3D che, abbinata al procedimento InTru 3D di Intel, ha permesso alla stessa NBC di trasmettere, attraverso i normali televisori domestici, il trailer e i mini-contenuti appunto in formato stereoscopico.

Per la relativa visualizzazione, gli spettatori indossavano solo dei semplici occhialetti di cartone, distribuiti in massa e gratuitamente, nei giorni precedenti l’evento, nell’ambito di diversi “stores” americani, mentre chi non disponeva di occhialetti poteva ugualmente visualizzare in contemporanea – nel classico formato bidimensionale – il trailer e i mini-contenuti 3DTV. Sicuramente l’originale approccio di trasmissione cui ha fatto ricorso la NBC necessita ancora di alcuni “aggiustamenti di tiro”, ma è destinato senz’altro a schiudere orizzonti nuovi e finora impensabili per la proposizione “easy-home” della stereoscopia televisiva. Tanto più se si pensa che – come ha voluto rilevare ancora d’Alessio – la SMPTE ha già attivato gruppi di studio sia per la tecnologia ColorCode 3D, sia per altre tecniche simili, pronte a rendersi disponibili sul mercato in una prospettiva a breve termine.

Più graditi dal pubblico
Intanto, però, tutti concordano sul fatto che le “turbine di propulsione”, destinate a fare da volano allo sviluppo del 3D Stereoscopic, saranno le sale D-Cinema. In proposito, Elisabetta Brunella, segretario generale di MEDIA Salles (un’importante organizzazione europea operante in campo cinematografico), ha sottolineato che i film in 3D piacciono molto. Tant’è vero che vari spettatori sono disposti a pagare un sovrapprezzo per guardare un’opera 3D digital, mentre quasi nessuno appare propenso a sborsare qualcosa di più per assistere alla proiezione di un film semplicemente in digitale 2D.

A sostegno della sua tesi, Brunella ha citato l’esempio del film “My Bloody Valentine” che, programmato in 3D negli USA, ha fatto registrare un box-office per schermo superiore fino a sei volte quello inerente la programmazione della medesima opera in formato bidimensionale.
Da rilevare, infine, che il panorama dei film prodotti in tre dimensioni è destinato progressivamente a infittirsi, ovviamente anche per quanto riguarda il nostro Paese. In Italia, infatti, dopo Mostri contro Alieni, sarà la volta del già citato My Bloody Valentine e poi ancora di Battle for Terra, Coraline e la porta magica, Era Glaciale 3, L’alba dei Dinosauri, Up, Christmas Carol, G-Force e – poco prima di Natale – Avatar: una stratosferica opera 3D (costata oltre 200 milioni di dollari), prodotta dalla 20th Century Fox e diretta dal regista James Cameron, lo stesso di Titanic.

Inoltre, la produzione di film 3D Stereoscopic, sarà sempre più intensificata, fino a raggiungere nel 2012 ritmi di produzione che – a detta delle majors americane – dovrebbero superare quelli inerenti i film 2D tanto in pellicola, quanto in digitale. Fin da adesso, però, c’è abbastanza materiale filmico in grado di far sì che le sale già attrezzate o in procinto di attrezzarsi per la stereoscopia non restino “disoccupate”, ma proseguano sempre più speditamente l’affascinante viaggio al centro del 3D.

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