Chi ha paura dell’e-learning? Di sicuro bisogna ragionarci ancora un po’ su

Tra consensi e facili entusiasmi l’elearning sembra la nuova promessa di Internet. Ma è anche un fenomeno di cui molti ancora diffidano, forse perchè non è ancora chiaro come sia possibile trasformarlo in opportunità. Anche di business

L’e-learning è uno di quei fenomeni che hanno subito da Internet una tale esagerata accelerazione da venire in poco tempo trasformati da oggetto di culto a esempi di promessa mancata. La formazione a distanza ha vissuto due-tre anni alla grande, decisamente al di sopra delle proprie possibilità, brillando di luce riflessa nella scia di Internet. Molti dei consensi che ha raccolto appaiono oggi ingiustificati e molte delle esperienze deludenti che oggi vengono messe a consuntivo si traducono in costo da pagare in termini di credibilità e fiducia.
Se qualcuno pensava che Internet fosse in grado di dare vita in modo virtuale a sistemi, organizzazioni e soluzioni per l’e-learning in poco tempo, a basso costo e senza problemi quel qualcuno si sbagliava di grosso. Internet non e’ una scorciatoia che consente di evitare le insidiose esperienze negative che logorano i rapporti con i clienti. E’ una infrastruttura e un metodo nuovi che permettono di sviluppare soluzioni assolutamente innovative che possono a loro volta essere testate in modo innovativo, ovvero raccogliendo preziose informazioni proprio e sempre attraverso Internet. Ma per capire se un prodotto o una tecnologia funzionano o per perfezionarli ci vogliono utenti veri disposti a utilizzarli e a provarli. Investendo tempo, risorse e dunque denaro.
Questa banalissima regola ha rappresentato per molti la maggior delusione di Internet e costituisce oggi l’ostacolo maggiore a una diffusione ragionevole dell’e-learning. Nessuno contesta il valore di questa nuova metodologia didattica, le immense opportunità, la prospettiva di portare i vantaggi della formazione ovunque, a qualsiasi ora, con una grandissima elasticità e a costi sorprendentemente più bassi rispetto alla formazione tradizionale. Tutto questo e’ si innegabile, ma contrasta con le attuali possibilità e con lo spirito con cui la maggioranza degli operatori e degli utenti ha guardato alla formazione a distanza.

Oggi siamo ancora nella fase in cui si cerca di capire qual è la soluzione infrastrutturale più adeguata. Ci sono varie interpretazioni della piattaforma Lms (Learning management systems) che non può certo dirsi stabile e i cui costi continuano a rappresentare una barriera d’accesso che scoraggia molti operatori. Ma quel che e’ peggio e’ che questa attenzione metodologica ed economica alla componente Lms deforma ancora una volta la reale portata dell’e-learning. Questi sistemi cosi come Internet nella sua accezione più vasta rappresentano un semplice mezzo, un componente di un sistema che ha nel metodo e nei contenuti i suoi vertici più importanti. Questo è oggi il vero punto cruciale, il freno (tirato) al decollo della formazione a distanza. Se si fa un bilancio generale delle esperienze svolte sino ad oggi non si può concludere con un segno positivo, troppo alte certo le aspettative ma anche troppo poche e insoddisfacenti le esperienze veramente soddisfacenti. E i veri casi di successo hanno un chiaro denominatore comune: la cultura delle imprese dove sono stati implementati o la cultura delle categorie professionali coinvolte. Questa omogeneità imprenditoriale o di categoria ha permesso di sviluppare metodi stabili, condivisi, convincenti. Basti pensare ai casi di Cisco o di Ibm che hanno pianificato e implementato delle vere e proprie strategie formative basate sull’e-learning raggiungendo risultati additati ad esempio sia in termini di crescita formativa del personale diretto e indiretto sia in termini di abbattimento dei costi formativi rispetto alle metodiche tradizionali. In questi casi il metodo e stato posto al centro della strategia formativa ed e stato adottato su vasta scala considerando che una parte formativa fondamentale era dedicata proprio all’apprendimento del metodo, con un processo di avvicinamento didattico ai processi della formazione a distanza. Si potrebbe dire che l’e-learning ha bisogno di un vero e proprio corso propedeutico e di motivazioni forti, come ad esempio la pianificazione di risultati formativi che certe grandi aziende iniziano ad introdurre nei propri percorsi di carriera. Insomma quando gli utenti sono motivati e preparati la formazione a distanza e un successo. Quando scelgono l’e-learning solo perchè costa meno, o solo perchè si può seguire quando si vuole e per di più non dispongono delle basi metodologiche necessarie, il risultato e insoddisfacente.

Eppure i vantaggi sarebbero straordinari, soprattutto per il canale. La formazione oggi non rappresenta un business centrale per gli operatori del trade, ma nel novero delle attività collaterali rappresenta una voce decisamente importante anche se contrassegnata storicamente da un andamento altalenante che induce gli imprenditori a crederci si ma con qualche riserva. Il crederci sta nell’indiscutibile convinzione che la formazione e un mezzo straordinario per trasformare i clienti in clienti fedeli e dunque e un facilitatore di altre forme di business.
La riserva nasce dal fatto che il business formazione se conta su una attenzione marginale può dare qualche dispiacere. L’e-learning sembrava la soluzione di tutti i problemi con un modello che da una parte riduceva i costi e dall’altra amplificava le opportunità di relazione con i clienti. Peccato che in assenza di una vera metodica e di una chiara strategia ci fosse anche il rischio di amplificare la insoddisfazione dei clienti ai quali tutti hanno fatto credere che bastava sedersi davanti al pc quando volevano, come volevano e senza tanta fatica avrebbero appreso qualsiasi cosa. Ora che tutti sappiamo bene che non e cosi non dobbiamo credere che sia sbagliato l’e-learning e che si debba ora temerlo. Più prosaicamente, passata la passione più bruciante e archiviata l’irritazione che tragicamente accompagna le promesse mancate, occorre prendere la formazione a distanza per quello che è e trasformarla, con il tempo e con le esperienze quotidiane in quello che può legittimamente essere ovvero un vero e importantissimo vantaggio competitivo.
E forse occorre anche considerare che non esiste una contrapposizione tra formazione a distanza e formazione tradizionale, ma esiste un modo nuovo di disegnare dei percorsi formativi che contempla sia l’e-learning, laddove questo metodo si rivela efficace e competitivo, sia la classica formazione in aula che continua ad essere l’unico metodo oggi efficace per molte attività formative.

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