Chi decide gli investimenti IT in azienda?

I CIO autorizzano solo il 5% della spesa informatica. Le leve decisionali sono nelle mani dei CEO (33% dei casi) e dei CFO (26%). L’analisi di Gartner e Ferf sottolinea la necessità di una visone comune fra i direttori finanziari e quelli IT. Ma la strada è ancora lunga.

Chi autorizza gli investimenti informatici?
Secondo un’analisi presentata da Gartner e Ferf (Financial Executives Research Foundation) non i CIO.

Anzi. I CIO autorizzerebbero non più del 5 per cento della spesa IT, lasciando le leve decisionali in mano ai CEO (nel 33 per cento dei casi) o ai CFO (26 per cento).

In particolare, è proprio il ruolo del CFO che emerge dallo studio. A loro riportano i responsabili IT aziendali e sono loro che, in tempi in cui il controllo dei costi e il controllo finanziario sono requisiti imprescindibili, autorizzano o meno gli investimenti,

Questa considerazione non è, evidentemente, una mera questione di potere su chi, in azienda, abbia davvero in mano in cordoni di una borsa difficilmente piu pesante da un anno all’altro.

Una visione comune fra CIO e CFO, ma la strada è ancora impervia

Da questa considerazione emerge piuttosto una necessità, che Gartner e Ferf non mancano di sottolineare: è fondamentale che il CFO abbia competenze tecnologiche e ancor più fondamentale è che CIO e CFO abbiano una visione comune e condivisa su come migliorare il supporto dell’IT alle attività di impresa.

È una necessità di allineamento quella che emerge dalla ricerca: allineamento tra l’innovazione tecnologica e le direzioni strategiche dell’impresa..

E in questa ricerca di allineamento è il CFO che si occupa di coordinare le diverse istanze, garantendo che la relazione tra business e IT sia efficace, e soprattutto che siano chiari i ruoli di ownership e management dei progetti autorizzati.

Tuttavia, ed è questa una criticità che emerge chiara, la distanza tra i CFO e i CIO sembra ancora importante.
Solo il 30 per cento dei CFO ritiene che l’IT assolva pienamente la sua missione. Questo significa che per il 70 per cento dei CFO l’IT non è in grado di portare vantaggi di business.

Ma non è tutto.
Solo il 47 per cento dei CFO considera strategica l’IT, mentre c’è un nutrito gruppo di rispondenti che laconicamente risponde che l’IT “fa quel che deve fare”. 

A maggior ragione, diventa strategico portare i CFO a meglio comprendere le istanze che dai CIO spingono agli investimenti tecnologici, in un’ottica di relazione di business tra le due figure.
 

Quanto e dove si investe
Quanto alle previsioni per l’anno in corso, i CFO interpellati nel corso dell’indagine parlano di una leggera ripresa nel corso del 2011, anche se per il 38 per cento di loro non crede che si riuscirà a tornare ai livelli del 2008 e per il 40 per cento gli investimenti resteranno in linea con quelli del 2010.

Ma quali investimenti i CFO sono disposti a sostenere? Il 72 per cento dei rispondenti investirà là dove si vede un vantaggio competitivo per l’azienda: la business intelligence, in particolare, seguita dalle business application.

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