Home ChatGPT, OpenAI introduce i plugin: cosa fanno e a cosa servono

ChatGPT, OpenAI introduce i plugin: cosa fanno e a cosa servono

OpenAI ha annunciato che sta gradualmente iniziando il roll out dei plugin in ChatGPT. Si tratta, sottolinea OpenAI, di una delle funzionalità più richieste dagli utenti da quando l’azienda ha lanciato ChatGPT.

I plugin aprono una vasta gamma di possibili casi d’uso. OpenAI sta iniziando la distribuzione con un piccolo gruppo di utenti e sta pianificando di introdurre gradualmente un accesso su larga scala, man mano che i test avanzano. Il rollout si allargherà in modo graduale per gli sviluppatori di plugin, per gli utenti di ChatGPT e per quelli delle API che desiderano integrare i plugin nei loro prodotti.

Gli sviluppatori di plugin che sono stati invitati dalla waitlist possono utilizzare la documentazione di OpenAI per creare un plugin per ChatGPT, che poi elenca i plugin abilitati nel prompt mostrato al modello linguistico, e la documentazione per istruire il modello su come utilizzare ciascuno di essi. I primi plugin sono stati creati da: Expedia, FiscalNote, Instacart, KAYAK, Klarna, Milo, OpenTable, Shopify, Slack, Speak, Wolfram e Zapier.

OpenAI stessa sta anche ospitando due plugin, un browser web e un interprete di codice. Ha anche reso disponibile il codice di un plugin Retrieval come open source, per qualsiasi sviluppatore che desidera potenziare ChatGPT.

OpenAI ha inoltre iniziato a estendere l’accesso alfa ai plugin agli utenti e agli sviluppatori della lista d’attesa. Inizialmente l’azienda darà la priorità a un piccolo numero di sviluppatori e di utenti di ChatGPT Plus, ma con il tempo prevede di estendere l’accesso a un numero maggiore di utenti.

È la stessa OpenAi a spiegare quale sia l’utilità dei plugin. Oggi, i modelli linguistici, pur essendo molto utili per una serie di task, sono ancora limitati. Le uniche informazioni da cui possono imparare sono i dati di addestramento, ma queste informazioni possono essere obsolete e non sono adatte a tutte le applicazioni. Inoltre, l’unica cosa che i modelli linguistici possono fare è fornire testo.

I plugin possono dare ai modelli linguistici accesso a informazioni che sarebbero troppo recenti, troppo personali o troppo specifiche per essere incluse nei dati di training. In risposta a una richiesta esplicita dell’utente, i plugin possono anche consentire ai modelli linguistici di eseguire azioni sicure e limitate per conto dell’utente, aumentando l’utilità complessiva del sistema.

OpenAi è consapevole del fatto che connettere i modelli linguistici a strumenti esterni introduce nuove opportunità, ma anche nuovi rischi significativi. Per questo sta utilizzando le scoperte fatte nella fase di test e di continua ricerca, per applicare mitigazioni di safety-by-design che limitano i comportamenti rischiosi dei plugin e migliorano la trasparenza di come e quando vengono utilizzati come parte della user experience. Chiaramente, la fase di testing servirà molto a verificare come si comportano i plugin “sul campo”.

Per quanto riguarda i plugin hosted dalla stessa OpenAi, sono anch’essi entrambi in versione Alpha.

Browsing è un modello sperimentale che sa quando e come navigare in Internet. Permettere ai modelli linguistici di leggere informazioni da Internet – sottolinea OpenAI – espande strettamente la quantità di contenuti di cui possono conversare, andando oltre il corpus di training per arrivare alle informazioni più recenti, del giorno.

Code interpreter è invece un modello ChatGPT sperimentale che può utilizzare Python e gestire upload e download.

Con questo plugin, OpenAI fornisce ai suoi modelli un interprete Python funzionante in un ambiente di esecuzione sandboxed e firewalled, insieme a un po’ di spazio su disco ephemeral. Il codice eseguito dal plugin interprete viene valutato in una sessione persistente che rimane in vita per tutta la durata della chat (con un timeout superiore) e le chiamate successive possono sovrapporsi l’una all’altra. Supporta il caricamento di file nell’area di lavoro della conversazione corrente e il download dei risultati del lavoro svolto.

Retrieval, il plugin di recupero open source, consente a ChatGPT di accedere a fonti di informazione personali o organizzative (con autorizzazione). Permette agli utenti di ottenere i frammenti di documenti più rilevanti dalle loro fonti di dati, come file, note, email o documentazione pubblica, ponendo domande o esprimendo esigenze in linguaggio naturale.

Essendo una soluzione open source e self-hosted, gli sviluppatori possono distribuire la propria versione del plugin e registrarla con ChatGPT.

È possibile iscriversi alla lista d’attesa dei plugin di ChatGPT, nonché leggere la documentazione.

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