Cellulari: il boom del 2003 prosegue

Gartner alza le stime per l’anno in corso, portandole a 580 milioni di unità. Al primo posto sempre Nokia, mentre i piccoli produttori asiatici si fanno sempre più competitivi

11 marzo 2004 La crescita della domanda di sostituzione nei mercati
maturi e un incremento superiore al previsto sui mercati emergenti sono i due
fattori combinati che hanno portato a una crescita record del mercato
della telefonia cellulare nel 2003
.
Lo sostiene
Gartner, pubblicando le cifre definitive sull’anno appena
concluso.
520 milioni le unità vendute, in crescita
del 20,5%
rispetto al 2002 e con un trend particolarmente positivo
nell’ultimo trimestre: questi i numeri d’insieme. Eclatanti, certo, ma ancor più
interessanti se si pensa che sono destinati a essere confermati anche
per il 2004.
Tanto che Gartner stessa, dopo aver osservato
l’andamento dei due primi mesi ha alzato le stime sull’intero
anno, portandole a 580 milioni di unità.
Per quanto riguarda i
produttori, Nokia resta leader indiscusso del mercato, con
oltre 180,6 milioni di unità vendute. Scivola però leggermente
nella share, che dal 2002 al 2003 passa dal 35,1 al 34,7%.
In seconda
posizione, ma ben distanziata, c’è Motorola, con i suoi 75
milioni di unità e la share del 14,5%, seguita da Samsung con
54,4 milioni di pezzi e una share del 10,5%.
Quarta Siemens,
con 43,7 milioni di unità (8,4%), quinta Sony Ericsson con 26,6
milioni (5%) e sesta Lg con 26,2 milioni di pezzi
(5%).
Piccoli e piccolissimi costruttori, soprattutto nell’area asiatica, si
aggiudicano una fetta significativa, fatta di 113 milioni di pezzi pari al 21,8%
del mercato.
Ed è proprio da questi operatori che arriva la concorrenza della
quale talvolta soffrono i big.
Sul mercato nordamericano, Nokia è riuscita a
strappare la prima posizione a Motorola, che nel 2003 ha sofferto della mancanza
di disponibilità di alcuni prodotti, sopratuttutto per quanto concerne l’area
Cdma. Gartner sottolinea però che la buona ripresa del primo trimestre dell’anno
in corso fa ben sperare per una rivitalizzazione complessiva del business
dell’azienda.
Di Siemens si segnalano le buone performance sul mercato
europeo, guidate da due driver principali: la disponibilità di prodotti di
fascia medio-bassa e l’accettazione del marchio nei mercati emergenti
dell’Europa dell’Est.

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