Caso WorldCom: Borse e bilanci nella bufera

Con la chiusura delle trimestrali, gli analisti richiedono la revisione dei conti di molti big player

2 luglio 2002 I contraccolpi del caso
WorldCom si stanno facendo sentire in modo pesantissimo, forse
ancor più di quanto già non successe con il caso Enron. E non è
solo una questione di Nasdaq, che nella giornata di ieri ha
toccato minimi storici, e non è solo una questione legata al titolo della
società, che per altro potrebbe essere tolto dal listino borsistico già da
questa settimana. Gli indici ora sono di nuovo puntati sulle società di auditing
e sui metodi da loro utilizzati per certificare i bilanci delle aziende.

Nell’occhio del ciclone di nuovo Andersen. La società, già
messa in ginocchio per le sue evidenti responsabilità nell’affaire Enron,
respinge ogni addebito, attribuendo a WorldCom la totale responsabilità della
manipolazione dei libri contabili. Ma sono in molti, non solo a Wall Street, a
domandarsi come abbia potuto Andersen non accorgersi di quel che stava
accadendo. 3,8 miliardi di dollari, dicono alcuni analisti, non sono briciole, e
non è facile “perderli per strada”.
Ma ancora di più oggi sono sotto esame
le pratiche di accounting delle aziende. E le reazioni a catena sono ormai
innescate.
E’ bastato poco perchè Xerox non rischiasse un
pesante coinvolgimento: all’appello questa volta mancano due miliardi di dollari
nel periodo 1997-2000. Ma in questo caso, pare, non si tratta di frode, bensì di
un’errata iscrizione di alcune voci a bilancio. Per oggi si attende da Xerox una
revisione completa dei dati del triennio, con le corrette attribuzioni nei
diversi capitoli.
Il “bubbone” potrebbe però scoppiare nei prossimi giorni:
con la chiusura delle trimestrali di giugno si attendono i risultati di molti
big player. E questa volta, più che i numeri, agli analisti di borsa potrebbe
interessare il modo con cui si arriva a certificare determinati risultati. Pare
che alcuni analisti abbiano già chiesto la revisione dei dati contabili di
alcune aziende: in testa Cisco, cresciuta grazie alle
acquisizioni, Aol, per la quale si teme un replay del caso
WorldCom, 3M. Qualcuno ha anche citato Ibm,
Oracle e Quest Communication

.
Si chiede chiarezza, si chiede di sgombrare i dubbi su
possibili frodi, si chiede che le voci siano correttamente iscritte a bilancio.
In altre parole si chiede fiducia, perchè è anche con questa che il mercato può
ripartire.

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