Capgemini Consulting cerca mille digital native

La consulenza It è cambiata e la società stramba decisa verso il social business. Grazie a Facebook e Twitter qualche giovane troverà lavoro.

Capgemini Consulting ha in animo di arruolare quest’anno da 800 a 1.000 persone che andranno a rinverdire il proprio staff di consulenti It. Ciò non significa che creerà un saldo netto di mille posti di lavoro: si ipotizzano avvicendamenti.

Il fine della mossa, come si apprende dalla stampa d’Oltreoceano, è di avere a propria disposizione giovani professionisti, che hanno già interiorizzato la trasformazine digitale e sono avvezzi ai social media.

Secondo il global ceo, Pierre-Yves Cros, il mondo della consulenza ha vissuto per un decennio sulla fornitura di persone in grado di fare analisi. Oggi le aziende quelle persone le hanno all’interno, o comunque le analisi le fanno da sé.

Ancora: compito del consulente era trovare e assemblare dati per creare profili di analisi. Operazioni che con la tecnologia disponibile oggi si possono fare in poco tempo e avere risposte alle proprie domande in qualche ora.

Quindi, per il ceo, serve un nuovo tipo di consulting, capace di focalizzarsi non più sull’efficienza operativa o il risparmio costi (si raggiungono con gli strumenti It) ma sull’innovazione, sulla capacità di capire i clienti, sul risk management.

Meno efficientismo, più “customerismo“, chiosando.
Che poi significa guardare oltre l’Erp per trovare il rapporto fra azienda e cliente, ossia puntando lo sguardo sui social media.

Ecco perché la società di Cros ha intenzione di assumere quest’anno fra 800 e 1.000 giovani consulenti, che abbiano familiarità con strumenti come Facebook o Twitter.

La campagna di reclutamento non per forza significherà per Capgemini Consulting un aumento del monte stipendi. Si prevedono avvicendamenti nelle forze consulenziali.

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