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Come si fa business con l’opensource

Come si può oggi trasformare l’opensource in valore economico e di business per la propria azienda? Per scoprirlo indaghiamo nei segreti di Red Hat, con un’intervista al president, Products and Technologies, Paul Cormier.

Cominciamo con l’osservare che oggi l’opensource non è più una questione di nicchia…

Sì, il software opensource sta, a tutti gli effetti, conquistando il mondo. È ormai, de facto, un modello di innovazione e l’Information Technology come la conosciamo, senza di esso, sarebbe molto diversa.

Quanto è importante essere coinvolti nelle community?

Noi siamo il principale fornitore al mondo di soluzioni opensource software e il nostro impegno nei confronti della community e del modello di sviluppo rappresenta la chiave del nostro successo. Noi proponiamo solamente software open e siamo tra i principali contributor di centinaia di progetti che stanno alla base di queste soluzioni.

Paul Cormier Red Hat
Paul Cormier, president, Products and Technologies di Red Hat

Fino a non molto tempo fa l’opensource era visto principalmente come modo per abbattere i costi. Cosa è cambiato?

Mentre una volta era visto come driver per la commoditization e per la riduzione dei costi, oggi è a tutti gli effetti la fonte dell’innovazione in ogni area della tecnologia, compresi cloud computing, container, big data, mobile, IoT e molto altro.

Opensource per molti vuol dire Linux. Ma non ci si deve fermare al kernel…

Red Hat è nota per la sua leadership nelle comunità Linux che guidano lo sviluppo di uno dei nostri prodotti di punta, Red Hat Enterprise Linux, e per il ruolo come top contributor al kernel Linux. E mentre il kernel è il cuore di qualunque distribuzione Linux, vi sono migliaia di altri componenti opensource che danno vita a una distribuzione Linux come Red Hat Enterprise Linux, e ci sono molti Red Hatter, così come non-Red Hatter, che collaborano a questi progetti.

Una delle peculiarità del mondo open è che la competizione di fatto avvantaggia tutti e non solo chi la guida…

Certo, i contributi di Red Hat a Linux non potenziano solo Red Hat Enterprise Linux, ma tutte le distribuzioni Linux del pianeta, comprese quelle dei nostri principali concorrenti. È questa la bellezza del modello di sviluppo opensource, dove la collaborazione porta all’innovazione anche tra competitor.

Non c’è però solamente Linux. Quali altre comunità open contano per voi?

Oggi Red Hat non è solo ai vertici di Linux, ma lo è in molte comunità, compresi noti progetti quali docker container engine, Kubernetes e OpenStack che vantano alcuni dei tassi di crescita più veloci tra i progetti open source degli ultimi anni. Red Hat contribuisce al loro sviluppo sin dalla loro nascita e li commercializza in prodotti come Red Hat Enterprise Linux, Red Hat OpenShift Container Platform e Red Hat OpenStack Platform. E il nostro contributo è utilizzato anche da soluzioni della concorrenza tra cui quelle di SUSE, Canonical, Mirantis, Docker Inc. e CoreOS. La lista di comunità a cui Red Hat contribuisce include progetti quali OpenJDK, Wildfly, Hibern, Apache ActiveMQ, Apache Camel, Ansible, Gluster, Ceph, ManageIQ e molti altri, questi sono alla base dell’intero portafoglio enterprise di Red Hat e rappresenta migliaia di sviluppatori e milioni di ore-uomo che Red Hat dedica alla comunità open source.

Ma non tutti i progetti nascono open, alcuni lo diventano in corso d’opera…

Red Hat si impegna anche per far sì che il codice alla base dei propri prodotti commerciali sia open al 100%. Infatti anche quando acquisiamo un software proprietario, ne rilasciamo l’intero codice come open source.

Si può aprire solamente alcune componenti specifiche?

Non crediamo nei modelli open core, o nell’essere semplicemente utenti e non contributor dei progetti da cui dipendiamo. E lo facciamo perché siamo convinti che il modello di sviluppo opensource è il migliore per favorire l’innovazione. Ci sono aziende che abbracciano l’open solo se ne possono trarre vantaggio, come nel caso dei modelli open core. Ma metà aperto vuol dire anche metà chiuso, e questo limita i benefici di un modello completamente open source. Non è l’approccio di Red Hat.

Che differenza c’è tra progetti e prodotti? Che cosa cercano i clienti, nella realtà?

L’opensource è un modello di sviluppo, non di business. I clienti enterprise necessitano di prodotti, non di progetti ed è imprescindibile che i vendor ne conoscano la differenza. I progetti open source sono fonti di innovazione e vivono un costante cambiamento. È dove avviene la novità, dove lo sviluppo viene realizzato.

L’innovazione da sola è sufficiente?

I clienti apprezzano l’innovazione, ma vogliono poter contare anche sulla stabilità e il supporto a lungo termine che un prodotto deve offrire loro. Un prodotto stabile e solido è infatti l’elemento che consente a quelle aziende di innovare a loro volta e di servire con affidabilità i loro clienti. Troppo spesso ci accorgiamo che le aziende open source non comprendono appieno la differenza tra progetti e prodotti, ma confondono le due cose. Nell’incessante intento di offrire le migliori e più recenti innovazioni, queste aziende finiscono per fornire soluzioni che non possiedono quella affidabilità, scalabilità, compatibilità e tutti gli altri requisiti non funzionali su cui i clienti enterprise contano per implementare le loro applicazioni mission critical.

L’opensource è la panacea a tutto?

Red Hat invece comprende bene la differenza tra progetti e prodotti. Quando abbiamo lanciato Red Hat Enterprise Linux, l’open source era una novità in azienda. Anzi, da alcuni fu addirittura definito come un “cancro”. All’inizio, pochi credettero che Linux e il software open source un giorno sarebbero stati utilizzati in quasi tutti gli ambiti, dagli ospedali, alle banche e borse, fino ad aerei, navi e sottomarini. Oggi l’open source è la scelta di default per questi e molti altri sistemi critici. E mentre prosperano sull’innovazione che l’open source mette loro a disposizione, si affidano a vendor come Red Hat per offrire la qualità che questo tipo di sistemi richiede.

Lo stesso concetto di collaborazione può essere esteso ai clienti?

Deve esserlo. I clienti sono la nostra linfa vitale. Il loro successo è il nostro. Proprio come noi prosperiamo con la collaborazione nelle comunità open source, quello stesso spirito sta alla base delle nostre relazioni con i clienti. Ed è proprio utilizzando l’innovazione open source che aiutiamo i clienti a portarla nel proprio business. Troppo spesso i vendor sono costretti ad anteporre obiettivi commerciali agli interessi dei clienti e delle comunità open source. Red Hat crede fermamente nella collaborazione aperta con clienti e comunità, poiché foriera di nuove idee e soluzioni creative per i problemi più complessi. Grazie ai Red Hat Open Innovation Labs, stiamo portando questa conoscenza ed esperienza direttamente ai nostri clienti.

Emergerà un’altra Red Hat?

Spero e mi aspetto che in futuro ve ne siano addirittura molte. L’opensource è una metodologia collaudata per lo sviluppo di software. I giorni in cui le aziende si affidavano unicamente a software proprietari sono finiti. I problemi che dobbiamo risolvere nella complessità del mondo attuale sono troppo grandi per essere risolti dalle tecnologie sviluppate da una sola azienda. I vendor possono fornire soluzioni in modi diversi, affrontare differenti esigenze di mercato e/o servire i clienti più disparati, ma io credo l’open source sarà al centro del loro operato, nonché il perno di soluzioni leader. Ma l’opensource è un impegno, non una scorciatoia e i progetti open source innovativi non sempre si traducono in aziende software open source di successo. Oggi ci impegniamo non solo ad essere la Red Hat di Linux, ma anche quella di Container, OpenStack, middleware, virtualizzazione, storage e molto altro ancora. Molte di queste divisioni, prese singolarmente, sarebbero tra quelle a più rapida crescita nel mercato. Il loro successo lo devono alla solida base che abbiamo costruito con Red Hat Enterprise Linux, ma anche perché abbiamo adottato lo stesso impegno verso la comunità open source, tenendo ben presente la differenza tra prodotti e progetti e collaborando per il successo della comunità e dei clienti in tutte le nostre attività. Questo è ciò che ci rende Red Hat.

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