Budget It: tra necessità e virtù

La ripresa degli investimenti spesso coincide con il recupero di progetti procrastinati negli anni passati.

7 maggio 2004 C’è sempre molta cautela quando
si parla di budget It. Cautela da parte delle aziende, che ancora non osano abbandonarsi all’ottimismo, cautela da parte delle società di ricerca, che non azzardano numeri che potrebbero essere smentiti dai fatti.
Risponde in pieno a questo canone anche una recente
indagine condotta da Idc in Inghilterra
presso un gruppo di responsabili finanziari e di It manager.
Come in altri casi, anche se non riguarda direttamente la nostra realtà nazionale, lo studio è comunque interessante perché offre spunti di riflessione sui quali confrontarsi.
In base ai risultati dell’indagine, Idc evidenzia come
in effetti si possa parlare di ritorno agli investimenti, dal
momento che il 42% degli interpellati parla di una certa ritrovata fiducia.

Tuttavia c’è un distinguo ben chiaro da fare.
Gran parte degli
investimenti previsti verrà indirizzata verso acquisti rimandati negli anni
precedenti.
Questo significa non solo una ripresa di progetti comunque
datati, ma anche e soprattutto  che temi diventati nel tempo pressanti,
come ad esempio la carenza di risorse e skill nei dipartimenti
It

ancora non sono considerati prioritari.
Quasi due terzi delle aziende interpellate ha in programma
l’aggiornamento del parco pc e il 43% ha pianificato la sostituzione dei server.

La maggior parte ha però convenuto che il dibattito è sempre aperto in
azienda su che cosa possa definirsi “investimento
necessario”.
E poichè la questione non è certo facile da dirimersi,
ne consegue che il 46% degli interpellati dubita che il budget It possa essere in qualche misura aumentato. Il 37% azzarda un moderato ottimismo rispetto alla possibilità di ottenere qualche soldo in più e solo il 17% si dichiara fiducioso che ciò avvenga.

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