Brocade, l’era Dcf

Con il Data Center Fabric propone un nuovo sistema di integrazione di storage, server e applicazioni.

Molti Cio e It manager hanno l’obiettivo chiaro di fare di più con meno. Lo pensa Michael Klayko, Ceo di Brocade, società che, allo scopo, sta proponendo l’architettura Dcf (Data Center Fabric), che integra soluzioni, strumenti e tecnologie che dovrebbero permettere di soddisfare questa esigenza, favorendo l’integrazione di storage, server e applicazioni in un’unica infrastruttura.

Dcf è una architettura cosiddetta application-driven: si adatta alle esigenze di gestione di dati e applicazioni. Dcf utilizza l’intelligenza distribuita dei data center e sfrutta le risorse del data center.

Dcf è anche un’architettura policy-based che assicura che i servizi di sicurezza, encryption, backup e replica siano resi disponibili in maniera automatica.
Per farlo utilizza anche la virtualizzazzione dei server.

L’architettura si tradurrà in pratica con il rilascio di prodotti e tecnologie che vedranno la luce nei prossimi sei mesi, tra cui il sistema Director 48000, che è già stato aggiornato sia dal punto di vista delle prestazioni, sia dell’interoperabilità. L’apparato ora supporta connettività Fibre Channel 8 Gbps ed è compatibile con i director McData.
Brocade sta sviluppando anche una nuova famiglia di soluzioni di switching denominata Dcx Backbone, fatta di apparati che supporteranno protocolli quali Fibre Channel, FCoE, Dce e iScsi e che è destinata a rappresentare l’elemento fondante dell’architettura e che dovrà garantire la massima interoperabilità tra server, storage e protocolli di rete. I primi prodotti Dcx in tal senso saranno rilasciati nella prima metà del 2008.

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