Bring your own license: il nuovo paradigma dell’alleanza Oracle-Microsoft

A Oracle Openworld le due aziende, per la prima volta insieme a un keynote a San Francisco, dettagliano la loro collaborazione. Con Azure protagonista e una inattesa apertura a Linux.

San Francisco – Se le presenze di Joe Tucci e Michael Dell, Ceo di Emc e di Dell, nono sono certo una novità di Oracle Openworld, quella di Microsoft è stata una prima volta storica.
Le due aziende, da sempre competitor, dopo l’accordo raggiunto e annunciato nel mese di giugno, si sono presentate per la prima volta insieme sul palco di San Francisco, condividendo non solo visioni, ma anche progetti.

L’accordo, come spiegano i due protagonisti, è figlio di un lavoro congiunto iniziato un anno fa e oggi continua a espandersi.
Così, se il 24 giugno scorso le due aziende avevano annunciato la possibilità di far girare il database Oracle, Java e WebLogic Server sul cloud Azure (mossa che in molti avevano letto come necessaria risposta alla crescita dei servizi cloud di Amazon), oggi le due aziende dichiarano di essere entrate nella fase operativa: Microsoft ha rilasciato il sito dal quale è possibile scaricare le versioni preview di Oracle database, WebLogic application server e Java Development Kit in una macchina Hyper-V.
”È possibile trasferire la propria licenza o configurare rapidamente una macchina virtuale con una licenza già inclusa per trarre vantaggio dalla scalabilità dell’infrastruttura su richiesta offerta da Windows Azure. – si legge sulla versione italiana del sito – I software Oracle, inclusi Java, Oracle Database e Oracle WebLogic Server, sono ora disponibili nella raccolta di immagini di Windows Azure”.

Non solo.
Il database Oracle è disponibile con WebLogic Server in una seconda configurazione virtuale, che questa volta gira in ambiente Oracle Linux: può girare su Azure a condizione che il cliente abbia una corretta licenza Oracle.
E c’è da dire che sono lontani i tempi in cui sembrava impossibile che Microsoft potesse distribuire software per sistemi operativi diversi dal suo.
Oggi il messaggio di Microsoft è chiaro: ”Pensate ad Azure come a una estensione del vostro datacenter è stato l’invito rivolto alla platea dei clienti e dei partner Oracle.

Ecco allora che si apre un paradigma nuovo nelle relazioni tra le due aziende: il Bring Your Own Licence.

L’unico aspetto sul quale non è chiaro quali saranno gli sviluppi futuri è quello della reciprocità.
Potrà un domani il cloud di Oracle ospitare anche il software Microsoft?
Per ora non è previsto, ma entrambe le aziende promettono che il loro accordo non si ferma qui.

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