Brin: non ho cercato di acquistare Twitter

Dopo l’accordo per l’indicizzazione, il cofondatore di Google parla di strategie e alleanze.

Sergey Brin, classe 1973, cofondatore di Google, ha dichiarato che la sua azienda non ha cercato di acquisire il social network e la piattaforma di “microblogging” Twitter. Recentemente Google ha stipulato un accordo con Twitter avente come obiettivo quello di indicizzare i “cinguettii” degli utenti del servizio in modo da presentarli, in tempo reale, nelle pagine dei risultati delle ricerche (SERP). Una possibile intesa che andasse però ben oltre il tema indicizzazione dei contenuti era stata pronosticata da diversi osservatori.

“Non ho cercato di acquistare Twitter”, ha dichiarato Brin “se un’azienda ci si avvicina, senza dubbio noi esaminiamo ogni possibilità”. La frase appare però piuttosto sibillina e non mancherà di scatenare fervide attività di analisi. Brin si è detto emozionato dal successo che ha riscosso il CEO di Twitter, Evan Williams. Un suo primo progetto era stato acquisito proprio da Google nel corso del 2003: Pyra Labs, società fondata da Williams, curò infatti lo sviluppo di “Blogger”, il servizio poi messo nel proprio portafoglio dal colosso di Mountain View. Ed oggi Williams torna al successo con Twitter: Microsoft stessa aveva precedentemente siglato un accordo per l’aggiunta dei risultati ottenuti attraverso ricerche sulla piattaforma di microblogging nelle SERP di Bing.

Brin si è poi espresso su Yahoo sostenendo come l’azienda abbia comunque innovato nel campo della ricerca e sarebbe bene, sempre secondo il cofondatore di Google, che non “abdicasse” in favore del gigante guidato da Steve Ballmer.

Per quanto riguarda l’accordo con gli editori statunitensi a proposito della digitalizzazione delle pubblicazioni cartacee, da offrire agli utenti attraverso il servizio Google Books, Brin ha confermato che l’intesa – su richiesta del Dipartimento della Giustizia – sarà rivista entro il termine del 9 novembre prossimo.

L’imprenditore di origini russe ha parlato anche di Google Chrome, un prodotto sul quale la società desidera investire molto: “sarei stato più felice se avessimo già rilasciato una beta per Mac e Linux (Chrome è al momento disponibile solo per i sistemi Windows, n.d.r.) e sarei stato ancor più contento se fosse stata resa disponibile simultaneamente alla versione per Windows”.

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