Boole Server alla conquista del mercato statunitense

Dopo Londra e Parigi, per il software vendor italiano è la volta di inaugurare un nuovo ufficio a San Francisco, in una Silicon Valley da cui far partire nuove intese.

«Siglare nuove importanti alleanze con player del calibro di Google per la parte di cifratura di Gmail e diventare la piattaforma digitale attraverso cui utenti e aziende di ogni dimensione possono criptare e condividere in modalità Dropbox-like i propri dati».

È questo l’obiettivo dell’italiana Boole Server espresso da Paolo Ardemagni (nella foto), chiamato poco meno di un anno fa a ricoprire l’incarico di amministratore delegato della realtà 100% made in Italy attiva nella protezione dei dati digitali e nella sicurezza It datacentrica.

Fedele all’incarico di gestire per il software vendor anche l’espansione verso il mercato internazionale, il manager con alle spalle una comprovata esperienza nel mondo della sicurezza maturata all’interno di realtà del calibro di Central Point Software, Symantec e Verisign, ha annunciato l’apertura di un nuovo ufficio a San Francisco.

Al contrario di quanto accade in Italia, dove Boole Server continuerà a mantenere l’R&D e dove la vendita richiede un approccio faccia-a-faccia, sulla West Coast statunitense il lavoro di recruiting ha posto l’accento su un approccio di tipo telefonico e sulla costituzione di una struttura marketing e di business development in grado di replicare le intese già in atto con realtà quali Microsoft, SafeNet, Accenture, Amazon Web Services e del classificatore di email Titus

Un’ulteriore espansione geografica, quella messa a punto da Boole Server, che nei primi mesi di quest’anno ha inaugurato una sede a Londra e una a Parigi, portando, a oggi, a 7 il numero degli uffici aperti in 6 Paesi nel mondo, mentre una rete certificata costituita da una cinquantina di partner, tra distributori e rivenditori di alto livello, è posta a copertura di oltre 30 nazioni nel mondo.

«Localizzato in 8 lingue, tra cui anche il cinese – prosegue Ardemagni –, il software a cifratura militare, granulare e dinamica messa a punto da Valerio Pastore e caratterizzante il software di Boole Server è del tutto cross-industry e particolarmente adatto a realtà attente a preservare la loro proprietà intellettuale».

Tanto che tra i principali clienti citati fanno mostra di sé i più blasonati nomi della moda, che da orgoglio tricolore sono, ormai quasi del tutto, passati in mano straniera, ma anche realtà contrarie a mandare il dato al di fuori del perimetro aziendale in modalità cloud, «come ancora accade in Medio Oriente o presso banche e istituti finanziari attenti a utilizzare i propri datacenter».

Per clienti enterprise di questa tipologia la licenza proposta al costo di 30mila euro da Boole Server è comprensiva di una doppia licenza per un’alta affidabilità garantita, mentre la proposta per i clienti small & medium e corporate prevede altre tipologie di servizio, a costi del tutto differenti.

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