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Bluesky: il social del fondatore di Twitter è sull’App Store in beta privata

Bluesky nasce circa tre anni fa con l’obiettivo di diventare qualcosa di più di un ulteriore social network, ma con l’obiettivo di costruire un protocollo aperto che trasformasse le funzioni fondamentali dei social media in un’infrastruttura di base come il web stesso.

Sarebbe quindi riduttivo considerarlo semplicemente come un concorrente in erba di Twitter. Peraltro, non lo è mai stato, nelle intenzioni, sin dall’inizio. Anzi, il progetto è nato proprio come spin-off di Twitter.

Pubblicamente, il progetto Bluesky nasce infatti nel 2019 con un tweet di Jack Dorsey – cofondatore ed ex CEO di Twitter – che annuncia l’intenzione di Twitter di finanziare lo sviluppo di un protocollo open per social media decentralizzati.

Tra le persone che hanno “risposto a questa chiamata” di Jack Dorsey c’erano anche Jay Graber (che ora è CEO di Bluesky) e Golda Velez, attualmente figure di rilievo del progetto.

Bluesky è inizialmente – e continua a essere, da un lato – una community, e nel 2021 è diventata anche formalmente un’organizzazione (per la precisione, un’impresa PBLLC).

Verso la fine del 2022, Bluesky ha rilasciato nell’open source l’Authenticated Transfer Protocol, o più brevemente il protocollo AT, che mira a diventare una base per le app social di nuova generazione per riportare lo spirito open e la creatività del primo web.

Il Protocollo AT, nella vision dei fondatori del progetto, è un nuovo social network federato, che integra le idee delle più recenti tecnologie decentralizzate in una rete semplice, veloce e aperta.

Un network “federato” è un modo in cui i server comunicano tra loro, come la posta elettronica: invece di un sito che gestisce la rete, è possibile avere siti multipli. Ciò significa che si può scegliere il provider e che i privati e le aziende possono fare self-hosting, se lo desiderano.

Sin dalla sua idea iniziale, a rendere unico il protocollo AT è una serie di fattori. Il primo è la portabilità dell’account. L’identità online di una persona – secondo i fondatori di Bluesky – non dovrebbe essere di proprietà di aziende che non hanno alcuna responsabilità nei confronti degli utenti. Con il Protocollo AT, è possibile spostare il proprio account da un provider all’altro senza perdere nessuno dei propri dati o del proprio social graph.

Il secondo fattore di unicità sta nel controllo degli algoritmi. Gli algoritmi dettano ciò che gli utenti vedono e chi possono raggiungere: secondo il team, dobbiamo avere il controllo sui nostri algoritmi se vogliamo avere fiducia nei nostri spazi online. Il protocollo AT include una modalità di algoritmi aperti, in modo che gli utenti abbiano un maggiore controllo sulla loro esperienza. Il tutto sempre in modo coerente con l’idea di base di un social network che non dipenda in tutto e per tutto da un’organizzazione centrale ad esso.

C’è poi l’interoperatività. Secondo il team di Bluesky il mondo ha bisogno di un mercato diversificato di servizi connessi per garantire una sana concorrenza. Il protocollo AT include uno schema-based interoperation framework, chiamato Lexicon, che aiuta a risolvere le sfide di coordinamento.

Infine, ma di certo non meno importante, le prestazioni. Molti protocolli innovativi non tengono conto delle prestazioni, secondo il team del nuovo social, con conseguenti lunghi tempi di caricamento prima di poter vedere la propria timeline. Per Bluesky le prestazioni non sono un optional, quindi il team di sviluppo ha fatto della velocità di caricamento su larga scala una priorità.

Ora il progetto ha fatto un ulteriore, importante passo avanti: Bluesky ha infatti aperto ulteriormente la beta privata e ha pubblicato l’app per iOS sull’App Store.

Bluesky

C’è una waitlist a cui è possibile registrarsi e l’organizzazione sta iniziando a invitare le persone a provare la nuova app.

Nelle intenzioni del team, l’app servirà come client di riferimento per gli sviluppatori, per imparare a costruire su atproto (il protocollo AT), e come punto di approdo per gli utenti per vedere come un’app social decentralizzata possa essere piacevole da usare, personalizzabile, performante e sicura.

Bluesky, in pratica, ha sviluppato un’app al fine di guidare lo sviluppo del protocollo attraverso il funzionamento con utenti reali per costruire specifiche pragmatiche, e l’apprendimento dei prodotti. Il team ha scelto un formato di microblogging molto semplice per mostrare come Twitter avrebbe potuto essere costruito su atproto.

Il lavoro sul protocollo non è ancora finalizzato e al momento il team si sta focalizzando sul completamento di atproto e sull’inserimento delle sue nuove funzionalità nell’app. Nei prossimi mesi ci saranno dunque costanti e numerosi aggiornamenti e miglioramenti.

Un primo risultato il team lo ha già registrato, e condiviso con orgoglio, ed è relativo alla prima gestione di un nome di dominio personalizzato registrata su Bluesky.

Infatti, uno degli obiettivi con cui è stato progettato il protocollo AT è quello di consentire agli utenti di unirsi a un social network con un dominio personalizzato.

Ciò comporta infatti molti vantaggi, oltre alla ovvia funzione di personalizzazione. Permette di riconoscere gli account autentici in base ai siti web a cui sono associati. Consente di utilizzare lo stesso handle per identificare un utente in tutti i servizi di social media.

E rende possibile mantenere un proprio dominio custom se e quando si cambia servizio. Se ad esempio utilizziamo per un certo periodo il servizio Bluesky ma decidiamo che non ci piacciono le policy e vogliamo passare a un altro, possiamo mantenere lo stesso handle di dominio.

Ancora una volta, un’esperienza di social media che è incentrata sull’utente, e non sulla piattaforma di proprietà di un’azienda.

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