Blue Coat tra security e applicazioni distribuite

La società affianca al tradizionale business anche il monitoraggio, l’accelerazione e la protezione dei dati condivisi, considerati vero valore d’impresa

Nata nel 1996 come azienda di sicurezza sensibile al Web, l’americana Blue Coat si sta sempre più avvicinando alle tematiche del networking, in cui anche visibilità e accelerazione acquisiscono un ruolo determinante. Per questo motivo, al fine di facilitare la gestione delle applicazioni, soprattutto in un’epoca di globalizzazione e consolidamento, rendendo maggiormente sicura la distribuzione dei dati in ambiente collaborativo, la società pone al centro della sua offerta l’infrastruttura di Application Delivery Network (Adn), che affonda le sue radici nei concetti integrati di visibilità, accelerazione e sicurezza.

Il primo punta alla scoperta, all’individuazione e all’attribuzione di priorità delle applicazioni attive, allineando gli investimenti alle esigenze. Il secondo mette l’accento sulla velocità mentre l’ultimo, va da sé, sulla protezione del dato in modo proattivo.

Una direzione che la società, come indicato dal Ceo, Brian NeSmith, intende far propria anche per il futuro, soprattutto dopo che nel 2008 è stata completata l’acquisizione di Packeteer, specializzata nella gestione del traffico applicativo su rete Wan. «Le imprese devono essere consapevoli che informazione è sinonimo di valore – ha spiegato NeSmith – e che la possibilità di accedervi in modo rapido, ma al contempo controllato, con la giusta disponibilità di banda rappresenta un’opportunità da cogliere per accrescere le performance degli utenti e delle applicazioni stesse, allineando le risorse di rete agli obiettivi di business».

Sensibilità che anche in Italia sta crescendo, sebbene il core business di Blue Coat nel nostro paese rimanga principalmente legato all’ambito della sicurezza.

«L’ufficio è stato aperto a fine 2005 e, sebbene ci sia una considerevole crescita per quanto riguarda visibilità e accelerazione, è proprio nel nostro più storico settore di business che si concentrano i clienti – specifica Davide Carlesi, country manager per Italia, Grecia, Malta e Cipro -. Gli altri due aspetti vengono affrontati fase per fase, spesso in parallelo a progetti di virtualizzazione dei server o di disaster recovery».

E se, da noi, quindi, le esigenze legate alla comunicazione via Web e alla conseguente sicurezza, continuano a farla da padrone, con richieste che vanno dall’ottimizzazione dell’infrastruttura per ridurre i costi al miglioramento della comunicazione tra utente e applicazione, con un occhio di riguardo a Roi e Tco, Blue Coat punta a rispondere con una metodologia progettuale che approccia monitoraggio, controllo di banda e protezione dei contenuti diffusi in rete.

«Al potere della visibilità centralizzata sul traffico – ha aggiunto Phil Montgomery, vice president product management di Blue Coat – si aggiunge la capacità di coprire l’intero ciclo di vita delle applicazioni, con benefici sia dal punto di vista della fruizione della banda che da quello del risparmio dei costi operativi, per non parlare del flusso delle informazioni».

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