Big data nei servizi finanziari: alla scoperta del valore nascosto

Gft Group ha realizzato un blue paper per tutti gli operatori del settore finanziario. Lo riassumiamo qui. Individuati quattro trend.

La continua riduzione del costo per lo storage e l’aumento delle performance non pone limiti alla quantità di dati conservati. Tra il 2014 e il 2020 si stima che l’universo digitale raddoppierà per dimensioni ogni due anni per supportare l’espansione di questi volumi di dati, mentre tra il 2012 e il 2020 è stata prevista una crescita del 40% per gli investimenti It (hardware, software e servizi) e il settore dei servizi finanziari data-driven sarà probabilmente una parte molto attiva.
Le banche guarderanno sempre di più alle nuove tecnologie per rimanere competitive a fronte di una rapida diversificazione dell’offerta di servizi finanziari.

La sfida principale è rappresentata da come verranno implementate queste tecnologie al fine di soddisfare le esigenze It e, allo stesso tempo, fornire nuovo valore al business, offrendo un reale ritorno degli investimenti in termini di maggiori profitti.

Altri studi (fonte: Eito) e previsioni di mercato pubblicati alla fine del 2013 testimoniano una leadership delle istituzioni finanziarie nell’adozione delle strategie focalizzate sui big data: 92% delle aziende intervistate stanno valutando una strategia big data, raffrontato con il 40% degli altri settori, anche se solo il 9% di queste hanno attualmente implementato sistemi che utilizzano queste tecnologie (4% negli altri settori).

Inoltre, si rileva un tasso di crescita nel comparto big data molto elevato (con un Cagr del 27% – pari a 32,4 miliardi di dollari entro il 2017) rispetto al mercato tecnologico nel suo complesso, con previsioni di sviluppo sempre più significative. In tale contesto le aziende del settore finanziario generano infatti il più alto volume di dati rispetto agli altri settori.

Le istituzioni che operano nei servizi finanziari devono innovare per soddisfare le mutevoli necessità di una clientela retail, corporate e istituzionale sempre più esigente.
In un mercato altamente competitivo, le aziende devono essere in grado di gestire oggi i propri dati e di sviluppare nuovi prodotti e servizi anticipando le esigenze future dei loro clienti.

Sia le aziende retail sia quelle istituzionali stanno cercando di gestire al meglio i propri dati al fine di estrarre informazioni di business, ridurre i costi e modernizzare le operazioni di back office.

Una vasta gamma di opportunità è matura per un miglioramento, dallo scoring relativo al cliente, ai calcoli per la miglior offerta e una migliore interazione con i clienti nel retail banking; il consolidamento di dati commerciali, l’analisi, il monitoraggio del rischio e l’adeguamento agli obblighi normativi di segnalazione previsti nelle banche di investimento e il calcolo del premio, il coinvolgimento del cliente e il rilevamento delle frodi nel settore assicurativo.
Il potenziale per aumentare l’efficientamento It è significativo in tutti i settori, visto i tassi di accelerazione con cui i dati sono prodotti e le nuove fonti di dati acquisite. Il tema è: come iniziare nel modo migliore, come avviare la macchina e a mettere a fuoco i piani relativi ai big data.

Gft ha realizzato lo studio “Big Data – La scoperta del valore nascosto per il business nel settore dei servizi finanziari” con lo scopo di guidare le istituzioni finanziarie attraverso le opportunità, i requisiti e le sfide dell’universo big data, e suggerire così il modo ottimale per trarre il massimo valore dai big data.

La gestione, organizzazione e il miglioramento della qualità complessiva dei propri dati aziendali e di quelli dei clienti, oltre alla conformità con istanze normative sempre in crescita sono, per le aziende del settore finanziario, le priorità.
Le aziende non devono considerare unicamente i risvolti tecnologici ma anche nuove competenze professionali e nuovi processi.

Lo studio termina con una serie di raccomandazioni su dove e come iniziare questo viaggio e alcuni suggerimenti per garantire il successo del progetto big data.

In virtù dei nuovi paradigmi tecnologici (mobility, cloud computing, social media e big data) il panorama dei servizi finanziari sta evolvendo verso un modello digitale e si trova a fronteggiare una maggiore competitività da parte di player tradizionali e non.

Sono stati identificato quattro trend principali che le istituzioni finanziarie devono indirizzare:

Conformità legislativa: negli ultimi 10 anni l’adeguamento agli obblighi normativi da parte del settore bancario è un elemento in costante crescita ed ha inciso pesantemente su oltre il 50% del budget IT discrezionale delle aziende del settore finanziario. Per far fronte a queste istanze, i dati delle aziende del settore devono essere archiviati per 5 o 7 anni, sono oggetto di reportistica puntuale e devono poter essere estratti per richieste specifiche. La gestione di questi dati richiede un’organizzazione molto più strutturata dell’attuale.

Centralità del cliente: per la prima volta nella storia le modalità con cui i clienti interagiscono con I propri istituti finanziari stanno cambiando radicalmente. Le nuove tecnologie consentono di avere un maggiore focus sui clienti soddisfacendoli con servizi e prodotti personalizzati. Le attività delle aziende del settore bancario e assicurativo sono diventate una commodity, fruibile attraverso i canali digitali con grande attenzione alle tematiche della shopping experience.

Modernizzazione del back-office: le banche stanno iniziando a soffrire pesantemente a causa di infrastrutture IT obsolete che operano su sistemi back-office proprietari. Molte delle principali banche hanno già iniziato a sostituire questi sistemi con tecnologie più moderne.

Riduzione dei costi: come per quasi tutti i mercati, anche le istituzioni finanziarie stanno perseguendo strategie di riduzione dei costi al fine di diminuire le spese operative. Questa strategie si traducono in una riduzione delle filiali e di nuove risorse umane, più cloud e servizi esterni e la razionalizzazione delle risorse esistenti attraverso centri di servizio condivisi.
Tutte questi elementi (specialmente la centralità del cliente e le necessità di adeguamento agli obblighi normativi) stanno plasmando il futuro del settore e guidando verso l’adozione di tecnologie big data.

Le opportunità dei Big data per il settore finanziario

La disponibilità di tecnologie e sistemi progettati appositamente per gestire grandi volumi di dati apre le porte a nuovi approcci riferiti a casi concreti comuni che sono sia evolutivi sia rivoluzionari.

Gli approcci evolutivi potrebbero coinvolgere lo sviluppo di processi e architetture complementari per accelerare le prestazioni di elaborazione dei dati se applicati a massicci archivi di dati strutturati e non; tali approcci possono unire elementi di elaborazione parallela e risorse computazionale distribuite per raggiungere i risultati richiesti.

Un approccio rivoluzionario potrebbe prevedere la ristrutturazione completa di architetture e processi per supportare pienamente nuove modalità di operare. Differenti archivi di dati potrebbero essere scomposti e consolidati in un’unica fonte dati consentendo l’analisi di tutti i set di dati rispetto anziché di piccoli campioni o porzioni.

Raggruppando archivi di dati disparati le organizzazioni possono iniziare a ottenere una nuova visione d’insieme, attraverso l’applicazione di algoritmi di apprendimento automatico.
Il comparto dei servizi finanziari è pronto a raccogliere i benefici dagli investimenti big data attraverso architetture ottimizzate in grado di estrapolare il massimo valore dai dati.
E come mai prima d’ora è possibile realizzare molti più collegamenti tra i dati disponibili per migliorare ambiti come il rilevamento di frodi, calcolo del rischio e altre efficienze operative.
I big data possono anche essere un potente strumento nell’aiutare le istituzioni finanziarie tradizionali a rispondere alle sfide costituite dall’ingresso di aziende di altri comparti nel settore dei servizi finanziari come le telco o le società di e-commerce.
L’agilità è la chiave per il successo e l’effettiva implementazione di progetti big data potrebbe determinare la crescita o il fallimento all’interno di un mercato sempre più competitivo.

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