Bassilichi vuol crescere in Europa

Nel piano triennale c’è un fatturato di 270 milioni di euro, 70 dei quali tramite acquisizioni. Domina l’ottica del full service.

Per chi lavora per le banche come Bassilichi, società toscana di Business process outsourcing (con sedi a Firenze, Siena e Bologna, filiali a Milano e Roma e centro di competenza a Sassari) il peso specifico di un indice come l’Ebitda, se possibile, ha ancora più valore.

Colpisce pertanto sentir dire al Direttore generale, Leonardo Bassilichi, «se smettessimo oggi di investire in tecnologia – in termini di competenze e di rinnovo del parco sistemi, ndr – il nostro Ebitda andrebbe di colpo alle stelle. Il problema è che nel giro di tre anni diventerebbe cenere».

Questo per sottolineare l’importanza che ha l’aggiornamento tecnologico sul business per una società italiana in salute, che ha saputo creare nuove aree di azione e impostare un’organizzazione gestionale per competenza, e che sta per espandersi nel mercato europeo (c’è già una presenza londinese) facendo aggio su basi solide.

Chiuso il fatturato 2007 a 163,3 milioni di euro (contro i 132 dell’anno precedente; utile di 731mila euro, +50% rispetto al 2006), la partecipata dal Monte dei Paschi e dalla Popolare Emilia Romagna che fa servizi di monetica, gestione delle attività di back office, facility management e sicurezza in prevalenza per il mercato bancario nazionale, con riflessi anche su Pa, industria e Gdo, ha un piano industriale che punta ad arrivare nel 2010 a 270 milioni.

«Duecento saranno di crescita organica – ha detto Leonardo Bassilichi – settanta per linee esterne». Il che significa che la società guidata dalla famiglia di imprenditori fiorentini punta ad almeno un’acquisizione, con buone probabilità in area francese.

L’indicazione viene dall’ampliamento del business d’Oltralpe, dovuto a una sempre più stretta collaborazione con il gruppo Bnp Paribas, che da noi possiede Bnl, a cui Bassilichi fa servizi in Italia (oltre che a Mps, ovviamente, e a Unicredit, per cui ha in carico alcune operazioni gestione e rilascio degli Atm).

Bassilichi copre i servizi sul campo nazionale tramite le proprie sei sedi, frutto delle varie acquisizioni avvenute nel tempo, 34 centri di assistenza in partnership con operatori locali e sei società partecipate.

Fra queste si segnala la Rs Record Store, che a Caorso (Piacenza) sta ultimando per la fine dell’anno un grande centro di 65mila metri quadri destinato all’archiviazione documentale a stoccaggio intensivo, che le banche utilizzeranno per conservare la documentazione cartacea.

Il fatto che simili centri di servizi di archiviazione siano utili lo testimonia che le cinque banche che lo utilizzeranno potrebbero sin da subito saturarne la capacità. «Spetta a noi – ha detto Bassilichi – indirizzarle a ottimizzare la gestione dello spazio invitando a compattare alla fonte la documentazione cartacea».

L’assetto societario prevede l’incorporazione definitiva in Bassilichi Spa di eBs, società di gestione dei servizi di back office e trasporto valori e di Ish, acquisita che fa servizi di facilità management e monetica, mentre rimarrà controllata, completamente, BassmArt, dedita ad attività di merchandising e biglietteria elettronica (come quella per il sistema mussale fiorentino).

La rivoluzione di mercato del futuro? Secondo il dg saranno i cosiddetti dispositivi di cash in-cash out, ossia quelle macchine che presso le filiali dovranno occuparsi di controllare le banconote false e ritirare le logore. Dovranno farlo per normativa europea dal primo gennaio 2010, pertanto l’area offre alle banche opportunità di sviluppo nel senso dell’automazione della filiale, pena dover ricorrere a costosi servizi esterni.

Sempre in tema di automazione del punto vendita di servizi bancari Bassilichi si fa portatrice di un nuovo concept di negozio, proponendosi come attore per buona parte delle attività (dal back office all’Atm, dallo sportello alla vetrina, compreso il sistema di navigazione self service) e offrendo l’univocità della gestione come caposaldo della sicurezza delle pratiche.

Lo stato di salute del gruppo toscano è confermato anche da altri dati, come la crescita del personale: le 507 persone in forze alla chiusura del 2007 sono già diventate 571 nel primo quadrimestre dell’anno in corso.

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