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Automobili as a service, chi vincerà la gara

Servizi e soluzioni on-demand stanno contribuendo a migliorare l’esperienza del cliente e il prossimo settore ad avvertire l’impatto di questo elemento chiave della trasformazione digitale sono i trasporti, nella fattispecie le automobili.

Proprio come Uber e i suoi competitor hanno trasformato il modo in cui usiamo i taxi, così l’auto in modalità as-a-service (Car as a Service, CaaS) è ​​destinata a trasformare il modo in cui usiamo le automobili.

Il termine CaaS circola ormai da qualche tempo, principalmente nel settore del noleggio di automobili, e si riferisce al fornire ai consumatori un’auto su richiesta per il tempo necessario.

E come con qualsiasi soluzione XaaS in ambiente aziendale, si tratta di avere un modello Opex anziché Capex.

L’ascesa di aziende di grande successo come Uber ha avuto un ruolo nel rendere meno importante possedere un veicolo, in quanto i consumatori cercano più agilità e flessibilità nel modo di spostarsi.

Perché prende piede il modello CaaS

Secondo Christoph Müller-Dott, Managing Director Central Southern and Eastern Europe di Orange Business Services ci sono una serie di ragioni per questa tendenza.

Primo, per i millennials, dipendenti dalla tecnologia, l’acquisto di un’auto è sempre meno comune. Per loro, possedere un’auto semplicemente non ha lo stesso valore che aveva per la generazione dei loro genitori.

Inoltre, i costi di possesso e gestione delle automobili sono aumentati, in particolare nelle città in cui parcheggio e traffico hanno un forte impatto sul bilancio. L’assicurazione rimane un altro ostacolo costoso al possesso di un’auto. Inoltre, il lavoro a domicilio e il telelavoro sono aumentati, il che significa che meno persone hanno effettivamente bisogno di guidare per raggiungere il posto di lavoro.

L’impatto potrebbe essere così significativo che entro il 2030, solo il 20% degli americani possiederà un’auto, secondo un rapporto del think tank RethinkX.

Produttori che cambiano

Anche i produttori di auto ne sono consapevoli. Daimler, proprietario di Mercedes-Benz, ha acquisito una quota del 50% nell’app francese Chauffeur Privé nel dicembre 2017, ed è solo l’ultima mossa della società nel settore. Daimler aveva precedentemente acquisito MyTaxi e ha investito in Careem a Dubai.
Anche altre aziende si stanno muovendo. Nel 2016 General Motors ha investito 500 milioni  di dollari nell’app Lyft, Toyota ha investito in Uber, Volkswagen ha acquistato azioni di Gett, e BMW ha acquistato una quota della piattaforma di carpool Scoop.

Sembra che le case automobilistiche abbiano compreso che il passaggio dalla proprietà delle autovetture a un accesso molto più ampio ai veicoli o all’utenzaè inevitabile.

La tecnologia ha creato quindi una cosiddetta disruption in un mercato molto tradizionale.

Tecnologia al centro del cambiamento

È la tecnologia wuindi ad alimentare questo nuovo modello, con molti consumatori moderni, siano essi millennial o semplicemente utenti esperti di tecnologia, più interessati a mettere le mani sulle più recenti tecnologie digitali che sul volante di un’auto.

Una ricerca di Penn Schoen Berland ha scoperto che più della metà dei millennials sono felici di condividere un tragitto in auto con altri. Circa un terzo di loro è disposto a offrire a noleggio il proprio veicolo, e mentre un tempo l’idea della “prima macchina” era in cima ai desideri degli adolescenti, oggi il focus è sulle ultime tecnologie e dispositivi.

Un altro rapporto di Research and Markets suggerisce che ci saranno 26 milioni di utenti di car-sharing in tutto il mondo entro il 2020, rispetto ai 4,8 milioni del 2014. I millennials sembrano i all’avanguardia di questo nuovo stile di vita che sceglie la condivisione al posto della proprietà, e ciò avrà un effetto profondo sul futuro dell’industria automobilistica.

Aggiungiamo inoltre l’evoluzione dell’esperienza utente all’interno delle automobili e otteniamo un vero cambio di paradigma. L’Internet of Things (IoT) e la crescita dell’auto connessa ci permettono di avere un’esperienza completamente personalizzata in qualsiasi veicolo: possiamo accedere alla nostra posta elettronica, agli account dei social media, alle playlist di Spotify e molto altro.

Questo cambiamento segue l’approccio di trasformazione digitale on-demand, o modalità “as a service” (XaaS), e offre maggiore scelta, flessibilità e agilità agli utenti finali, migliorando la loro esperienza.

Mentre i guidatori passano dal possesso all’utilizzo e la tecnologia continua a cambiare l’esperienza di guida, a prosperare saranno le aziende che lavorano con i giusti partner strategici.

Questa è la grande trasformazione di un’industria tradizionale. Al centro delle automobili connesse e del passaggio dalla proprietà all’utilizzo c’è la connettività globale: ma oltre a ciò, l’altro cambiamento fondamentale è che le società di noleggio, i produttori e le altre società collegate riconoscano che la trasformazione digitale è fondamentale per il successo.

 

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