Attenzione alla scelta del software

luglio 2006 Un aspetto da non sottovalutare nel confrontare due kit di navigazione è il software fornito a corredo. Esso rappresenta una componente non trascurabile del prezzo finale ed è importante che risponda a criteri di ergonomia e q …

luglio 2006 Un aspetto da non sottovalutare nel confrontare due kit
di navigazione è il software fornito a corredo. Esso rappresenta una
componente non trascurabile del prezzo finale ed è importante che risponda
a criteri di ergonomia e qualità, esattamente come ci si aspetta dall’hardware.

La qualità del software ha la massima importanza nei sistemi PND, nei
quali l’applicazione di GPS navigation non è sostituibile con altra (in
genere, tutt’al più può essere aggiornata con una versione più
recente dello stesso produttore). Nel caso dei palmari vi è una sostanziale
libertà di scelta. Ma se il software non convince e il palmare e il GPS
sì, meglio ripiegare sull’acquisto separato di hardware e software, ove
possibile. Purtroppo il software di navigazione è venduto prevalentemente
in abbinamento con l’hardware, il che rende difficile un suo acquisto separato
dal resto del kit.

Alcune lacune del software di navigazione, come la scarsità di POI
(Points Of Interest), possono essere rimediate con acquisti aftermarket. Altri
prodotti, come il ViaMichelin, tradizionalmente dispongono dall’origine di una
eccellente quantità e qualità di POI nel proprio database, pur
offrendo la possibilità di scaricarne ulteriori altri, anche tratti dalla
guida Michelin.
Vediamo ora, attraverso alcuni esempi, come i vari software di navigazione possano
proporre ampie differenze in tema di modalità d’interazione e chiarezza
dell’interfaccia grafica.

Immissione dell’indirizzo
Un’operazione che è e rimarrà necessaria fino a quando i GPS non
riconosceranno comandi vocali è l’immissione manuale dell’indirizzo.
Questa fase può risultare semplice e rapida, oppure farraginosa e tediosa,
a seconda dell’impostazione del software.

Menu e icone
Durante la guida non si dovrebbe mai configurare il navigatore o impostare la
destinazione: tutte queste operazioni devono essere compiute da fermo. Questa
non ci sembra però una buona ragione perché icone e menu debbano
essere poco chiari e contrastati: ciò obbliga a una concentrazione maggiore
per l’uso.

Cartografia
Durante la guida la cartografia si “anima” mostrando il prossimo
tratto di strada da percorrere e contribuendo a chiarire anche graficamente
il senso delle indicazioni vocali emesse dal sistema (es. “Svoltare a
destra” in prossimità di due o tre incroci in rapida successione).
Poiché il pilota può aver bisogno di dare un’occhiata durante
la guida, e tale bisogno è tanto maggiore e “urgente” quanto
meno chiara è la viabilità nelle vicinanze, è fondamentale
che l’interfaccia risulti quanto più possibile chiara e ben visibile,
proponendo un’inquadratura conforme a quanto si vede attraverso il parabrezza.

Per questo, alla rudimentale visione 2D, i navigatori offrono sempre la versione
3D, ma esistono comunque notevoli differenze dovute alla scelta di colori, fattore
di scala e simboli. Da tempo i navigatori con schermo 4:3 sono utilizzabili
in modalità landscape e gli ultimi modelli utilizzano uno schermo 16:10
ancora più panoramico.

Sulla mappa è opportuno un giusto “dosaggio” di simboli
e richiami: la mappa non dev’essere troppo scarna ma neppure proporre troppi
input visivi. I colori devono essere usati efficacemente per massimizzare il
contrasto.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome