Atm investe e fa ricerca per un’Ict al servizio del trasporto

In controtendenza rispetto a molte realtà pubbliche e private che affrontano il periodo contingente cercando di economizzare su vari fronti, Atm (Azienda Trasporti Milanesi) investe, assume e fa ricerca. E lo fa indipendentemente dall’Expo, esposizione …

In controtendenza rispetto a molte realtà pubbliche e private che affrontano il periodo contingente cercando di economizzare su vari fronti, Atm (Azienda Trasporti Milanesi) investe, assume e fa ricerca. E lo fa indipendentemente dall’Expo, esposizione internazionale prevista a Milano nel 2015. «Lavoriamo per la città a prescindere dalla manifestazione che, comunque, richiederà un elevato impegno tecnologico, pure dal punto di vista dell’infomobilità – ha esordito Roberto Andreoli, direttore dei sistemi informativi e delle tecnologie di Atm dal 2008, ma in azienda dal 2005 -. Certo, il fatto di poter contare su un presidente che proviene da 40 anni d’informatica (Elio Catania, a lungo numero uno di Ibm in Italia e nel Sud Europa, ndr) ci pone in una situazione privilegiata, ma l’intera azienda condivide la spinta proveniente dal vertice. I responsabili delle varie divisioni sono particolarmente attenti alle nuove tecnologie e, insieme ai sistemi informativi, puntano a migliorare i processi e a realizzare procedure sempre più spinte che vanno dal supporto alla manutenzione dei veicoli, all’informazione per l’utenza».

Una spinta che ha portato a un nuovo sito Internet, alla smaterializzazione della carta, a sistemi di controllo della flotta, al Wi-Fi a bordo vettura, all’utilizzo dell’Rfid per la gestione dei pezzi a magazzino (con gestione integrata della supply chain), ma anche alla versione 2.0 delle paline, il sistema che permette di trasmettere in tempo reale l’orario e la posizione dei mezzi in movimento. Queste ultime, progettate dall’Atm Lab (si veda box), permettono, infatti, di visualizzare su una mappa 3D il convoglio in servizio della linea interessata e di accedere, al contempo, alla video informazione di servizio e alle news.

Ma Atm ha anche rinnovato il parco server ed effettuato un cambio generazionale di software con algoritmi di calcolo complessi, mettendo a fattor comune il know how aziendale, ad esempio per rendere possibile la preferenziazione semaforica (attualmente in fase di studio), al fine di velocizzare i viaggi dei mezzi pubblici rispetto al trasporto privato.

«Per il loro sviluppo e gestione, partendo dalle specifiche – ha proseguito Andreoli -, prediligiamo l’insourcing, così come è stato per lo sviluppo di connettori a Sap, ma può accadere che si chieda la collaborazione di aziende terze, limitatamente alla programmazione, indicendo bandi di gara. La selezione dei fornitori è molto particolareggiata e ora possiamo contare su una rosa, ristretta ma selezionata, di società che sanno consigliarci e con le quali esiste un buon livello di collaborazione». Perché le iniziative di Atm per il futuro saranno molteplici. «Una percentuale del team It, attualmente formato da circa 150 risorse, che dovrebbero crescere di una quindicina entro la fine dell’anno, sebbene la ricerca sul mercato non sia sempre facile – ha continuato il manager -, è concentrata sulla gestione e sul miglioramento dell’esistente, ad esempio cercando di dare informazioni sullo stato dei parcheggi, condividendole anche con i pannelli per le comunicazioni dell’Ecopass, in carico al Comune, con cui cerchiamo di costruire un dialogo informatico. Una parte, invece, si dedica all’innovazione tecnologica che, nel caso dell’Expo, richiederà elevato coinvolgimento da parte di tutti».

L’informazione all’utenza resta, comunque, un aspetto prioritario per l’azienda che utilizza Crm complessi oltre a testare sul campo, in forma diretta, il gradimento dei clienti. «I miei uomini operano anche direttamente sul campo, come agenti di stazione, controllori o addetti d’officina, perché la conoscenza dei processi finali è fondamentale – ha specificato Andreoli -. La medesima attenzione è riservata alle esigenze degli utenti interni insieme ai quali valutiamo best practice o definiamo le applicazioni e i loro miglioramenti, anche perché il gradimento di questi ultimi determina, in parte, la valutazione nei nostri confronti». Il contatto tra il personale It e le varie aree di business è giudicato di assoluta utilità, motivo per cui anche la formazione rientra tra le voci di investimento di Atm, per rendere il rapporto e il livello di preparazione sempre più soddisfacente.

Un know how che Andreoli riconosce in modo limpido alla sua squadra anche per quanto riguarda il mobile. Alla sperimentazione per ricevere Sms con le informazioni sulle attese alle fermate si aggiunge il recente accordo con Telecom per l’acquisto e la vidimazione dei biglietti tramite il cellulare. Dall’inizio del 2010, i milanesi potranno comprare il documento di viaggio accostando il proprio telefonino alla macchina obliteratrice. Un software presente sulla Sim del portatile, infatti, permetterà di accedere a un menu di navigazione attraverso il quale acquistare e caricare il proprio abbonamento o carnet di biglietti, senza la necessità di recarsi presso un punto vendita.

Il servizio si basa sulla tecnologia radio a corto raggio Nfc (Near field communication), che oltre a funzionare anche a telefono spento, permetterà di ricevere informazioni utili sul trasporto pubblico avvicinando l’apparecchio ad alcuni strumenti dedicati all’interno delle stazioni della metropolitana. Allo stesso modo, i controllori potranno verificare la validità dei titoli di viaggio mettendo in comunicazione di prossimità il proprio palmare e il telefonino del cliente.

E se, al momento, ben pochi telefonini fanno uso di tale tecnologia, Andreoli è ottimista: «Siamo ancora in fase di sperimentazione per comprenderne la stabilità e capire se è il caso di aggiungere servizi collegati. In modo più generale, comunque, stiamo dotando di dispositivi palmari l’intera frontline, che in questo modo può avere informazioni sul percorso, o sui turni di guida, piuttosto che su segnalazioni aperte dagli utenti, guasti e così via. Abbiamo anche sviluppato molteplici applicazioni come, ad esempio, l’emissione delle multe direttamente in formato elettronico da parte dei controllori. La vera difficoltà, invece, sta nel fatto che l’obsolescenza, in questo campo, è elevata e ci costringe a modificare molto frequentemente i driver per utilizzare strumenti differenti. Non è ammissibile che un apparato immesso da poco sul mercato, nel giro di pochi mesi sia già fuori catalogo».

E poi c’è il Meneghino, il nuovo treno che ha iniziato a circolare sulla linea rossa della metropolitana milanese: informazioni video sui vagoni, annunci delle fermate in italiano e inglese e possibilità per i macchinisti di vedere in anticipo su monitor cosa succede nella stazione di arrivo. Centocinque metri di lunghezza e sei carrozze comunicanti colme di tecnologia, con un’infrastruttura informatica e di comunicazione all’avanguardia. Innovazioni che traducono in pratica il pensiero che guida Atm: la tecnologia c’è e va utilizzata.

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