NetApp punta alla gestione più semplice dello storage, anche in ambienti eterogenei.
Gestire la crescita della quantità di dati e, quindi, ridurre le complessità, anche in ambienti multi-vendor, sono le motivazioni che hanno portato la società, che fornisce soluzioni di storage, ad ampliare il proprio portafoglio di prodotti. I nuovi software sono, quindi, pensati in quest’ottica.
«Il nostro obiettivo – ha esordito Roberto Patano (Business development manager) – era di mettere insieme le informazioni con l’architettura. Spesso, infatti, in azienda, la separazione dei livelli applicativo, server, dati e storage, porta all’aumento di persone e processi, causando una difficile interazione. La gestione separata dei settori produce complessità. E la complessità costa».
«L’intento – ha continuato il manager – non era solo quello di semplificare le soluzioni, ma anche di integrarle con gli altri sistemi di storage. In quest’ottica, è stato pensato ReplicatorX, proprio per gli ambienti eterogenei e multi-vendor. Il sistema permette di effettuare il disaster recovery in un unico tool , anche in presenza di diversi sistemi. Spesso, le aziende si trovano a dover duplicare i sistemi primari e, quindi, moltiplicare la quantità di dati. Con la nuova soluzione, invece, è possibile replicare in remoto le informazioni in un unico punto, senza dover cambiare architettura o sistema operativo».
Ma la semplificazione è legata anche alla flessibilità. Come ha detto Vittorio Giovani, Country manager di NetApp Italia «le difficoltà legate alle informazioni sono essenzialmente di tre tipi: ritardi nei processi e accessi non sicuri, software troppo complessi e hardware costosi. Un’architettura unificata e duttile permette di ampliare la struttura, a seconda delle necessità, senza costi aggiuntivi, poiché la piattaforma rimane la stessa. Fattore fondamentale per reagire velocemente alle condizioni del cambiamento del business».