Arm lancia il suo primo chip: rivoluzione nei data center e AI?

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Secondo quanto riportato dal Financial Times, Arm si prepara a lanciare entro quest’anno il suo primo chip proprietario, segnando un cambiamento radicale nel modello di business dell’azienda di proprietà di SoftBank. Storicamente, Arm ha sempre concesso in licenza le proprie architetture a colossi del settore come Apple e Nvidia. Tuttavia, questa nuova strategia la posiziona in diretta competizione con alcuni dei suoi principali clienti.

Un cambiamento strategico per Arm

Il CEO di Arm, Rene Haas, prevede di svelare il primo chip progettato e realizzato internamente già nell’estate del 2025. Questa mossa non solo segna un’evoluzione del business model dell’azienda, ma potrebbe anche ridefinire gli equilibri di potere nel mercato globale dei semiconduttori, un’industria che vale oltre 700 miliardi di dollari.

La notizia ha immediatamente avuto un impatto sui mercati: le azioni di Arm hanno registrato un aumento di oltre il 6% dopo la pubblicazione del report del Financial Times.

SoftBank e il ruolo di Arm nell’intelligenza artificiale

Masayoshi Son, fondatore di SoftBank, ha posto Arm al centro del suo ambizioso piano per costruire un’infrastruttura globale dedicata all’intelligenza artificiale. Il lancio del chip proprietario rappresenta solo un primo passo verso un obiettivo più ampio, che include anche la produzione diretta di chip AI.

Nel mese scorso, Son ha presentato l’iniziativa Stargate, un progetto che prevede un investimento di 500 miliardi di dollari per lo sviluppo di infrastrutture per l’AI, con il supporto del fondo sovrano di Abu Dhabi MGX e di Oracle. Arm è uno dei partner tecnologici chiave di Stargate, accanto a giganti come Microsoft e Nvidia.

Un chip progettato per i data center e Meta

Secondo fonti vicine all’azienda, il nuovo chip di Arm sarà un processore centrale (CPU) destinato ai server per i grandi data center. La sua architettura sarà altamente personalizzabile per soddisfare le esigenze di clienti come Meta. La produzione, invece, sarà affidata a un produttore terzo, con Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC) come principale candidato.

Parallelamente, SoftBank sta finalizzando l’acquisizione di Ampere, una società supportata da Oracle specializzata nella progettazione di chip basati su Arm per server. L’accordo, del valore stimato di 6,5 miliardi di dollari, è considerato un tassello fondamentale per la nuova strategia di produzione di Arm.

Arm e la crescita esponenziale nel settore AI

Dalla sua quotazione al Nasdaq nel 2023, Arm ha più che raddoppiato il proprio valore, raggiungendo una capitalizzazione di 160 miliardi di dollari. Il boom dell’intelligenza artificiale ha alimentato la crescita dell’azienda, che ha stretto partnership strategiche con Nvidia e Amazon per fornire chip ai data center che gestiscono gli assistenti AI di OpenAI, Meta e Anthropic.

Meta, in particolare, è tra le ultime grandi aziende tecnologiche ad aver scelto Arm per i propri chip server, spingendo fuori dal mercato soluzioni tradizionalmente fornite da Intel e AMD. Durante la recente call sugli utili, la CFO di Meta, Susan Li, ha dichiarato che l’azienda estenderà gli sforzi sulla personalizzazione dei chip per migliorare l’efficienza dei propri workload AI.

Arm e il futuro della tecnologia AI

Secondo alcune indiscrezioni, il chip sviluppato da Arm potrebbe anche avere un ruolo nei piani di Jony Ive per la creazione di un nuovo dispositivo personale basato sull’intelligenza artificiale. Il progetto, ancora segreto, è una collaborazione tra LoveFrom (la società di Ive), Sam Altman di OpenAI e SoftBank.

L’azienda britannica ha già lasciato un segno indelebile nel settore tecnologico. I suoi design sono stati implementati in oltre 300 miliardi di chip, tra cui quelli che alimentano quasi tutti gli smartphone in commercio. L’efficienza energetica delle CPU Arm le ha rese sempre più attraenti per il settore PC e server, in un’epoca in cui i data center consumano quantità crescenti di energia a causa dell’AI.

Una strategia audace che potrebbe creare tensioni

Finora, Arm ha sempre adottato un approccio neutrale nel settore mobile, bilanciando le esigenze di aziende concorrenti come Apple, Qualcomm e MediaTek. Tuttavia, la scelta di produrre direttamente i propri chip potrebbe mettere a rischio questo equilibrio e innescare tensioni con clienti di lunga data come Qualcomm, attualmente coinvolta in una disputa legale con Arm sulle condizioni di licenza.

Anche Nvidia, il colosso dei semiconduttori con la maggiore valutazione di mercato, potrebbe vedere la nuova strategia di Arm come una minaccia. La decisione di Haas di entrare nella produzione diretta rappresenta quindi una scommessa che potrebbe cambiare il volto dell’industria dei chip nei prossimi anni.

Il debutto di Arm nella produzione diretta di chip segna una svolta epocale per l’azienda e per l’intero settore dei semiconduttori. Con il sostegno di SoftBank e una crescente domanda di soluzioni AI efficienti, l’iniziativa potrebbe ridefinire gli equilibri di mercato e aprire nuove opportunità di innovazione. Resta da vedere come reagiranno i colossi del settore a questa mossa audace. Una cosa è certa: il futuro di Arm è più competitivo e ambizioso che mai.

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