Home Cloud Apptio, nelle aziende 40 miliardi di dollari di licenze IT non sfruttate

Apptio, nelle aziende 40 miliardi di dollari di licenze IT non sfruttate

Favorita da semplicità d’uso e scalabilità, l’adozione delle applicazioni SaaS (Software as a Service) all’interno delle aziende è stata incessante negli ultimi anni e la pandemia da Covid-19 ha accelerato questa tendenza. Ma le aziende stanno davvero valorizzando l’investimento in queste soluzioni? Questa rapida adozione ha consentito comunque di mantenere un adeguato controllo sui costi? Apptio, multinazionale che opera nell’ambito del Technology Business Management per creare e promuovere «buone prassi » per la gestione dell’IT nelle aziende, ha esaminato la gestione delle risorse economiche legate alle licenze IT ed evidenziato le soluzioni necessarie per ottimizzare la spesa IT ed evitare gli sprechi generati da una amministrazione poco adeguata.

Si moltiplicano le offerte di soluzioni SaaS per favorire lo sviluppo dell’agile IT nelle aziende

La situazione attuale sta spingendo le aziende di qualsiasi settore ad adattarsi sempre più velocemente al contesto, con una metodologia agile e nuove strategie di accesso alle soluzioni : si tratta di una trasformazione che richiede la capacità di rivolgersi a nuovi processi e tecnologie di gestione, che rappresentano nuove voci di spesa. Questa tendenza si è rafforzata con la pandemia, mettendo in discussione l’organizzazione interna e le priorità delle aziende: come adattarsi al nuovo contesto? Come restare produttivi e competitivi sul mercato ? Come favorire la collaborazione tra i dipendenti?

«Stiamo assistendo a un cambiamento di paradigma : la crisi sanitaria ha spinto all’adozione di nuove soluzioni che potessero facilitare la vita professionale e ha evidenziato l’importanza di adottare strumenti sempre più accurati di gestione. In una situazione di emergenza, l’adozione di applicazioni per favorire la collaborazione tra le risorse non ha sempre rispettato criteri di razionalizzazione e ottimizzazione dei budget IT», spiega Claudio Sandri, Regional Vice President di Apptio Italy. «Anche tra i nostri clienti in Italia, che operano nel settore dell’Industria, delle telecomunicazoni, della difesa, nel settore bancario ed assicurativo e nella Pubblica Amministrazione, per esempio, abbiamo verificato che, nel tentativo di mantenere la propria efficienza e produttività, le aziende hanno sottoscritto numerose licenze informatiche, talvolta duplicate, senza calcolare il numero ideale di utenti da servire e senza adottare un piano di abbonamento adatto alle loro reali esigenze».

Una spesa di 157 miliardi di dollari con il 25% degli asset non utilizzati

Se le soluzioni SaaS si stanno rivelando una modalità adeguata per sostenere lo sviluppo del business, grazie alla loro accessibilità e velocità di adozione, le aziende sono tuttavia sopraffatte dalle alternative di prezzo disponibili sul mercato. «Il cloud offre una grandissima flessibilità, ma le aziende spesso adottano queste soluzioni senza interrogarsi sul peso che questi costi avranno all’interno del budget IT complessivo. Nel 2020, su 157 miliardi di dollari spesi in applicazioni SaaS, il 25% è rappresentato da risorse inutilizzate… e parliamo di ! Una cifra tutt’altro che trascurabile», continua il manager di Apptio. Se l’acquisto di un software SaaS sembra semplice, la sua gestione è molto più complessa e richiede una particolare attenzione all’ottimizzazione delle risorse.

Secondo Apptio non è necessario spendere meno, ma spendere meglio

Di fronte a queste osservazioni, le aziende che non hanno un’adeguata gestione delle licenze IT dovrebbero porsi l’obiettivo di ottimizzare la spesa, favorendo la digitalizzazione dei processi in termini di amministrazione finanziaria delle licenze software IT. «Quello che raccomandiamo come società è di andare verso un processo graduale, ma strutturato, di ottimizzazione dei costi per fornire la massima trasparenza della spesa. Questo passaggio consentirà di utilizzare in una maniera più mirata le risorse a disposizione attuando una razionalizzazione dei costi che può arrivare a rendere disponibili nuove risorse da investire in altri progetti», spiega Claudio Sandri. «Questo nuovo approccio consentirà alle aziende di raggiungere un risparmio economico nel lungo periodo, evitando sprechi, eliminando le applicazioni non utilizzate e riducendo il numero di accessi degli utenti. L’idea è quella di razionalizzare gli investimenti attuali per destinarli nel futuro ad altri progetti e all’innovazione», conclude Apptio, «Questo esercizio di razionalizzazione della spesa IT è la chiave di volta per raggiungere una trasformazione digitale sostenibile».

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