Appstorming intercetta le passioni dei giovanissimi

I giovani sono imprevedibili nei loro percorsi digitali, sempre nuovi e diversi: comunicazione, passioni, deviazioni, compravendite. Solo i loro simili possono tracciarli: arrivano i cool hunters.

Da sempre l’innovazione è arrivata solo dalle grandi aziende, ma oggi non è più così. Il nuovo fenomeno è l’innovazione dal basso, una realtà concreta e un universo che aspetta solo di essere conosciuto.
Ovviamente le grandi aziende si stanno riorganizzando per usare le innovazioni all’interno del loro tessuto, ma certo ciò che riconosciamo come software, social e hardware dovrà convivere con l’innovazione dal basso.

Ma siamo sicuri che i nostri metodi d’indagine sociale siano quelli corretti?
No, secondo Appstorming, la startup nata a novembre 2013. AppStorming basa la propria attività sul network di Cool Hunters, giovanissimi sparsi per il mondo in grado di fornire in tempo reale informazioni e anticipazioni sugli ultimi trend, sulle manie che stanno per esplodere e su tutto ciò che diventerà virale, un attimo prima che lo diventi.
“Dai nostri Cool Hunters arrivano molte di informazioni sul reale rapporto dei giovani con gli strumenti tecnologici”, afferma Manfredi Galano, Responsabile Marketing e Comunicazione Appstorming, “e quali siano i cambiamenti ad un percorso di vita che, fino a soli 30 anni fa, era stato sostanzialmente uguale per generazioni intere”.

Alcuni elementi chiari? La chat non avviene con sistemi noti (mail, sms, WhatsApp) bensì con componenti di app non inquadrate come la chat di Ruzzle. E questo è anche il canale con il quale comunicano gli spacciatori di droga, che sono anche in grado di far consegne non più con i corrieri, bensì con i droni.
Molti cool hunter chiedono di essere pagati in bitcoin, prosegue Galano: “non bisogna aprire conti in banca, non serve la firma dei genitori, non c’è nessuno che manda lettere a casa e ci si può acquistare e vendere praticamente di tutto”.
AppStorming sviluppa la sua azione su più canali innovativi, tra i quali va segnalata la partnership sull’intelligenza artificiale con Francesco Lentini, uno dei padri dell’Ai in Italia. La sua trentennale esperienza confluirà in un progetto ad hoc pensato per il mercato globale. Un’altra forma di cool hunting, insomma.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome