Appliance e Mss contro le minacce più subdole

Cresce il ricorso alla sicurezza gestita e alle soluzioni “pronte all’uso”, per far fronte ai mutevoli pericoli di una rete sempre più interattiva

Anche nel 2006, il mercato della sicurezza italiano ha dimostrato di essere
uno dei principali driver del mercato It. Con una crescita a due cifre (+15%),
un volume d’affari di circa 650 milioni di euro e stime elevate previste
anche per il futuro (un tasso di crescita media annua, Cagr, del 12% nell’arco
di tempo 2006-2010), Idc prevede che sfiorerà il miliardo di euro entro
la fine del decennio. Un mercato in salute, quello nostrano, in linea con
l’andamento
globale del comparto. Il fatturato mondiale legato al software di sicurezza
dovrebbe, infatti, passare da 11,8 miliardi di dollari registrati nel 2005
a 20,5 miliardi nel 2010, con un Cagr del 12%. Le maggiori spese saranno
quelle legate alle soluzioni di sicurezza dei contenuti e alla gestione delle
vulnerabilità.

Andrea Negri, junior research analyst di Idc Italia

Il parere dell’esperto
A crescere massicciamente, però, saranno soprattutto i servizi di sicurezza,
che aumenteranno a un tasso medio annuo del 18%, passando da un giro d’affari
globale di 14,5 miliardi di dollari (a consuntivo del 2005) a 32,6 miliardi
nel 2010. Ottime prospettive anche sul fronte dell’hardware: il fatturato
mondiale in quest’area passerà dai 6 miliardi di dollari del 2005
a 13,6 nel 2010 (un Cagr del 18%), soprattutto per effetto della maggior diffusione
delle appliance di gestione delle vulnerabilità e dei contenuti.
Abbiamo
incontrato Andrea Negri, junior research analyst di Idc Italia in occasione
della Idc Security Conference, che si è tenuta di recente a Milano.
«All’interno
del mercato della sicurezza – esordisce Negri – le appliance hardware, ovvero
i firewall e le reti private virtuali, i sistemi di prevenzione delle intrusioni,
oltre alle Unified threat management (Utm), crescono a un tasso medio annuo,
da qui al 2010, del 30%.
Nel 2006, però, c’è stata un’inversione
di tendenza, con una riduzione delle vendite per la prima categoria di soluzioni,
a testimonianza del fatto che le aziende si rivolgono sempre più spesso
verso soluzioni complete e omnicomprensive.
A riprova di questo, le Utm sono
cresciute a tassi del 70%, pur rappresentando un mercato dai volumi ancora
contenuti».
Se in passato le organizzazioni hanno risposto all’incremento delle vulnerabilità con
un approccio “spezzatino”, selezionando, per ciascuna area applicativa,
le migliori soluzioni in commercio, oggi questa abitudine sembra definitivamente
tramontata e la scelta degli utenti privilegia la semplicità «intesa
non solo come facilità di installazione – prosegue l’analista
-, ma anche di integrazione, manutenzione e gestione, abbinata a prestazioni
che siano il più possibile standardizzate». La complessità di
un ambiente It sottoposto a sempre maggiori pressioni e pericoli spinge
altresì le
aziende a esternalizzare, oggi in modo massiccio la protezione. «Ecco
perché – prosegue Negri – i servizi di sicurezza gestiti (Mss) stanno
vivendo un momento d’oro. La crescita media annua, da qui al 2010, si
attesta intorno al 45%. La possibilità di quantificare con certezza
e, in molti casi, ridurre i costi, sfruttando le economie di scala è,
infatti, allettante per le realtà di qualunque dimensione».

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