Apple: la prudenza dietro l’angolo

Una trimestrale oltre le attese, ma la società si mostra prudente per il prossimo quarter: il back to school potrebbe risentire dell’accordo con Intel.

Una buona trimestrale per Apple, che, come nei mesi più recenti, anche in
questo terzo quarter d’esercizio ha messo a segno risultati al di sopra delle
aspettative, guidati dalle vendite di iPod e musica.
Si parla infatti di un
fatturato di 3,52 miliardi di dollari, contro i 2,08 del pari periodo dello
scorso esercizio, e di utili per 320 milioni, pari a 37 centesimi per azione,
laddove lo scorso anno il contatore si era fermato a 61 milioni.
Singolare il
fatto che la trimestrale non semplicemente supera le stime degli analisti di
Thomson First Call, ma anche le stime della stessa Apple, che qualche settimana
fa aveva dichiarato di attendersi utili nell’ordine dei 28 centesimi.
A
comporre il fatturato 1,18 milioni di macchine e 6,16 milioni di iPod.
Per
quanto concerne i Mac, si parla di un incremento del 35% rispetto al precedente
esercizio e del 10% su base sequenziale.
Ovviamente, su ben altri ordini di
grandezza le vendite degli iPod.
Va detto però che il contributo degli iPod
alla composizione del fatturato risulta un po’ più contenuto rispetto al
trimestre precedente, sia in ragione di alcune riduzioni applicate ai listini,
sia per l’arrivo dello Shuffle nella gamma.
Ma se i risultati della
trimestrale appena conclusa non possono che far sorridere analisti e
investitori, un po’ di sconcerto suscitano le previsioni per il nuovo
quarter.
Conservative, non c’è altro termine per definirle, visto che si
parla di un fatturato a 3,5 miliardi e utili per 32 centesimi, al di sotto della
guidance rilasciata da Wall Street.
Pur attendendosi in ogni caso delle
riletture al rialzo nelle prossime settimane, piace poco agli analisti l’idea di
un back to school con i freni tirati, anche se Apple giustifica la propria
prudenza con la necessità di valutare correttamente l’impatto che l’annuncio
dell’accordo con Intel potrebbe avere sui clienti proprio nell’ultima
trimestrale d’esercizio.
Apprezza la prudenza Idc, che giustifica
l’understatement di Apple da un lato con la necessità di darsi prospettive di
più lungo termine, per sostenere anche l’inevitabile rallentamento della curva
di crescita sul fronte iPod, dall’altro con la necessità di misurare l’impatto
della nuova “era Intel”: inevitabile qualche rallentamento nel breve termine, ma
sul lungo respiro potrebbe davvero essere la strada
giusta.

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