Andersen licenzia 7mila dipendenti negli Usa

Ormai nell’aria già da tempo, i tagli annunciati sono la conseguenza diretta della caduta d’immagine della società di consulenza statunitense dopo lo scandalo Enron

Drastiche riduzioni erano attese, e drastiche
riduzioni ci saranno. Nei prossimi mesi, Arthur Andersen dovrà dire addio a
oltre un quinto degli oltre 26mila dipendenti che annovera negli
Stati Uniti. Ancora una volta il perché è da ricercarsi nelle conseguenze dello
scandalo che ha coinvolto il colosso statunitense dell’energia Enron, per il
quale la società di consulenza è ancora sotto inchiesta da parte degli organi
competenti del Governo statunitense per aver distrutto alcuni documenti
compromettenti inerenti i bilanci dell’ormai ex cliente. La decisione di
tagliare oltre 7mila posti di lavoro era, comunque, già nell’aria ed è da
leggersi in risposta ai tentativi che la società sta compiendo nel tentativo di
recuperare la propria immagine agli occhi dei clienti e del mercato
internazionale. 


 

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