Amd fa causa a Intel

Accusa la rivale di abuso di posizione dominante e di comportamenti illeciti per forzare i produttori a escluderla dal mercato. Il ricorso segue di poche settimane un analogo parere dell’antimonopolio giapponese.

Amd ha reso noto di aver depositato, nella giornata di ieri, un ricorso
antitrust contro Intel presso la Corte Federale Distrettuale del Delaware negli
Stati Uniti.
Secondo la società, Intel avrebbe illegalmente mantenuto il
suo monopolio sul mercato dei microprocessori x86 attraverso la coercizione dei
clienti a non avere rapporti con Amd.
Il ricorso identifica 38 società
che sarebbero state vittime di coercizione da parte di Intel, attraverso 7
tipi di comportamenti illegali commessi su tre continenti.
Secondo il
ricorso, Intel ha illegittimamente mantenuto il suo monopolio
– forzando i
maggiori clienti quali Dell, Sony, Toshiba, Gateway e Hitachi a concludere
accordi di esclusiva in cambio del pagamento di somme di denaro, di prezzi
discriminatori o sussidi alla vendita condizionati all’esclusione di Amd;

forzando altri grandi clienti quali Nec, Acer e Fujitsu a concludere accordi di
esclusiva parziale condizionando ribassi, disponibilità e market development
funds all’accordo del cliente di limitare drasticamente o rinunciare del tutto
ad acquisti da Amd;
–  ponendo in essere un sistema di ribassi,
retroattivi attivati da un livello di acquisti così elevato da avere l’effetto
di negare ai clienti la libertà di acquistare significative quantità di
microprocessori da Amd; minacciando ritorsioni contro clienti per l’introduzione
di computer basati su tecnologia Amd, in particolare in segmenti di mercato
strategici come quello dei desktop per il settore delle imprese; stabilendo e
mettendo in atto quote per i rivenditori chiave quali Circuit City o Best Buy,
chiedendo loro di tenere in stock esclusivamente od in maniera preponderante
computer Intel, limitando artificialmente la scelta dei consumatori;

forzando i produttori di pc ed i partner tecniologici a boicottare il
lancio o la promozione dei prodotti Amd; abusando del proprio potere di mercato
e forzando l’introduzione nel settore di standard tecnologici e prodotti che
hanno come scopo principale quello di handicappare Amd sul
mercato. 

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