Amd chiude due unità di produzione

Il momento non è facile, ma non solo per lei. Così Amd invita a leggere la chiusura degli impianti texani nel segno di una rifocalizzazione sul proprio core business. E conferma Palomino per l’autunno

Obiettivo: focalizzarsi sul proprio business primario – vale a dire processori per pc e memorie flash – e ridurre i costi. Per questo motivo Amd ha deciso, come già annunciato in precedenza, di chiudere due stabilimenti produttivi nel Texas, operazione che porterà al licenziamento di 2.300 dipendenti, pari al 15% dell’attuale forza lavoro.

I due stabilimenti ospitano Lactis e Legerity, entrambi spin off di Amd, che producono rispettivamente logiche programmabili e prodotti per le telecomunicazioni.
La chiusura dei due impianti, realizzati rispettivamente nel 1984 e nel 1985, fa parte di un più complesso piano di riorganizzazione e ristrutturazione che dovrebbe portare a un risparmio annuo vicino ai 125 milioni di dollari.

È evidente che la notizia, che va ad aggiungersi alle novità di ieri, con la cosiddetta “perdita” di un cliente quale Gateway, ha fatto ben più che solo ventilare ipotesi di acque molto agitate per Amd. Ed è chiaro che la società cerchi un’immediata smentita, precisando, per l’appunto, non solo che i tagli previsti rientrino in un piano già annunciato, ma anche che l’accordo con Gateway non è concluso, ma semplicemente non si applica ai nuovi modelli in lancio.

E quasi a confermare la direzione intrapresa, la società ribadisce che nel corso dell’autunno lancerà il primo Athlon a 1,5 GHz basato su Palomino, il nuovo core che va a sostituire l’attuale Thunderbird e che presenta funzionalità avanzate quali supporto Sse (Single Instruction Multiple Data Extension) e pre-fetching dei dati.

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