A 24 ore dal fallimento delle trattative per l’acquisizione della società americana da parte della francese Alcatel, uno sguardo alle conseguenze di un matrimonio fallito prima ancora di iniziare.
Il giorno dopo la rottura delle trattative per l’acquisizione da parte di Alcatel delle attività di Lucent Technologies si cominciano ad esaminare le conseguenze che questo “matrimonio non combinato” hanno per i due protagonisti.
Senza dubbio l’operazione sarebbe stata la più grossa acquisizione mai effettuata da un’azienda tecnologica europea sul mercato statunitense e avrebbe garantito ad Alcatel una posizione di assoluto rilievo negli Usa.
E che questo sia stato e continui a essere uno dei focus strategici dell’azienda francese è testimoniato anche da Serge Tschuruk, chief executive di Alcatel, il quale, poche ore dopo il comunicato con il quale le due aziende laconicamente dichiaravano il fallimento della “mesaillance”, già confermava l’intenzione della società di ritagliarsi uno spazio di tutto rilievo sul mercato americano.
“Ancora aperta a nuovi accordi”, così si definisce Alcatel, anche dopo aver annunciato per il secondo trimestre utili al di sotto delle aspettative.
E per quanto riguarda Lucent?
La posizione dell’azienda americana è tutt’altro che semplice. In questo momento, si trova infatti nella posizione di dover trovare finanziatori per risanare la propria posizione debitoria. Entro la fine di settembre, infatti, deve restituire alle banche 2,5 miliardi di dollari e deve riuscire a farlo prima di completare lo spin off di Agere Systems, la sussidiaria attiva nell’area dei componenti ottici. E gli analisti temono un rinvio di questa operazione.