Aggiornare e ampliare la memoria RAM – parte 3

Tipologie di memorie: SDR, DDR, RAMBUS I vecchi elaboratori Pentium o K6 usavano memorie EdoRAM in moduli da 72 contatti. Esse sono ormai fuori produzione ma si possono ancora trovare on line su Chl in tagli da 16 e 32 MB che però potrebbero ben poco c …

Tipologie di memorie: SDR, DDR, RAMBUS

I vecchi elaboratori Pentium o K6 usavano memorie EdoRAM
in moduli da 72 contatti. Esse sono ormai fuori produzione ma si possono
ancora trovare on line su Chl in tagli da 16 e 32 MB che però potrebbero
ben poco con computer tanto obsoleti.

A partire dai sistemi Intel Pentium II ed AMD K6-2 è stata introdotta
la memoria SDRAM (Synchronous Dynamic RAM) nel formato
PC100 operante in modo sincrono alla stessa frequenza dell’FSB (100
MHz) della scheda madre e capace di trasmettere 800 MB/s.

In seguito con l’aumento della potenza dei processori, le cui frequenze
raggiungevano il Gigahertz, furono introdotte le PC133 operanti
a 133 MHz
e capaci di 1.050 MB/s.

Le PC100 e PC133 sono anche dette memorie SDR (Single Data Rate)
in quanto trasmettono un singolo dato per ogni ciclo di clock
ed il modulo DIMM che le ospita ha 168 pin e due incavi per la installazione.

Con l’introduzione del primo Pentium 4 (Willamette)
a 1.400 MHz Intel tentò di proporre una nuova tipologia di memorie
ad alte prestazioni, le Rambus.

Queste costosissime memorie hanno un bus dati a soli 16 bit contro i
64 bit delle SDRAM ma operano a frequenza elevata (400 e 533 MHz).

Essendo del tutto incompatibili con le SDR, richiedettero la riprogettazione
completa delle schede madri e l’implementazione di nuovi chipset
come l’Intel 850.

Le Rambus hanno un modulo detto “RIMM” a
due incavi e 184 contatti incompatibile con i DIMM delle SDRAM.

I RIMM devono forzatamente essere installati a coppie per via del fatto
che le memorie Rambus esse devono funzionare in modalità DualChannel.
Sarebbe a dire la banda passante del primo modulo si somma a quella del
secondo raddoppiando le prestazioni.

In un sistema con memorie Rambus non vi possono essere slot vuoti, gli
slot avanzati vanno riempiti con dei “moduli di continuità”.

Visti gli elevati costi della soluzione Rambus unitamente a prestazioni
non così eccezionali, AMD decise nel 2002 di proseguire con le
memorie SDRAM associando al suo processore Athlon Thunderbird da 1200
MHz le prime SDRAM di tipo DDR (Double Data Rate).

Queste memorie sono in grado, fermo restando la frequenza del bus FSB
a 133 MHz, di trasmettere due dati ogni ciclo di clock potendo trasmettere
sia sul fronte ascendente che su quello discendente del segnale.

A 133 MHz una memoria a doppia frequenza può trasmettere il doppio
dei dati (2100 MB/s), da qui il nome DDR266 o PC2100.

In seguito ulteriori evoluzioni hanno portato alle DDR333 (PC2700)
ed alle attuali DDR400 (PC3200) operanti su
computer aventi FSB a 166 e 200 MHz.

A partire dai chipset Intel 865 ed 875 e nVidia nForce2
per i sistemi AMD anche le DDR possono operare in modalità DualChannel.
E’ consigliabile installare in queste mainboard due moduli identici: stesso
costruttore e stesso timing di latenza.

Recentemente con la introduzione del Socket Lga775 Intel
ha proposto le memorie DDR2 533 e DDR22 667 che riescono
a trasmettere quattro dati per ogni ciclo di clock.

Ovviamente queste memorie sono compatibili esclusivamente con le nuove
schede madri Socket Lga775 di Intel e Socket 939 di AMD basate su chipset
Via K8T890 e nVidia nForce4.

La latenza, un fattore da considerare

Citiamo infine il fattore “latenza” della memoria: a parità
di frequenza di funzionamento, una memoria SDR o DDR può avere
latenza CL2, CL2,5, CL3 o (nelle DDR2) CL4.

La sigla sta per Cas Latency ed indica il numero di
cicli di clock che il processore deve attendere per ottenere i dati richiesti
alla memoria, di conseguenza le memorie a latenza più bassa sono
più performanti. Acquistare ed installare memorie CL2 o CL2,5 garantisce
un significativo incremento della potenza di elaborazione.

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