A Bruxelles un gruppo di esperti per seguire il cloud

La Commissione europea ha istituito un team incaricato di individuare clausole contrattuali sicure ed eque per i servizi di cloud, in modo da aumentare la fiducia dei consumatori.

Nell’ambito della strategia denominata “Sfruttare il potenziale del cloud computing in Europa“, adottata il 27 settembre del 2012, la Commissione europea ha istituito un gruppo di esperti incaricato di individuare clausole contrattuali sicure ed eque per i servizi di cloud computing, sulla base di uno strumento facoltativo.

Tale gruppo di esperti cloud,
che si riunirà per il primo incontro il 19 e 20 novembre 2013,
comprende rappresentanti dei fornitori di servizi cloud, dei consumatori
e delle Pmi, nonché esponenti del mondo accademico e giuristi.

L’azione chiave della Commissione europea punta ad aumentare la fiducia dei consumatori nei confronti di tali servizi e a sfruttare la loro capacità di stimolare la produttività economica in Europa.
L’obiettivo
del gruppo di esperti è infatti quello di individuare le migliori
prassi per rispondere alle preoccupazioni dei consumatori e delle
piccole imprese, spesso riluttanti ad acquistare questi servizi a causa
di contratti poco chiari.

In occasione del
Consiglio europeo della scorsa settimana, i leader dell’Ue hanno
sollecitato l’adozione di misure che contribuiscano a creare un mercato
unico per il cloud computing. La Commissione sta facendo la sua parte.
Se sapremo cogliere appieno le opportunità offerte da questa tecnologia
si potranno creare 2,5 milioni di nuovi posti di lavoro in Europa e il
Pil dell’Ue crescerà di circa l’1% l’anno entro il 2020
“, ha dichiarato la Vicepresidente Viviane Reding, Commissaria europea per la Giustizia.

In tale contesto si inserisce anche la proposta su un diritto comune europeo della vendita,
attualmente in discussione e grazie alla quale la Commissione
europea sta lavorando al miglioramento del quadro giuridico per i
contratti di cloud computing (per approfondimenti clicca qui ).

Infine, le proposte di riforma in materia di protezione dei dati,
presentate dalla Commissione europea e sostenute la settimana scorsa
dal Parlamento europeo, contribuiranno anch’esse a istituire un quadro
giuridico che incoraggerà lo sviluppo di servizi di cloud computing (per
approfondimenti clicca qui).

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