Nel 2007 il settore è cresciuto del 5% superando il miliardo e mezzo di euro. Andamento piatto per le vendite in quantità
Nel 2007 l’industria serica italiana è cresciuta circa del 5%, totalizzando oltre 1,5 miliardi di euro. Forte l’impulso arrivato, in particolare, dall’ultimo trimestre, che ha visto l’incremento del fatturato salire al 5,8%.
Questi risultati, emersi dall’indagine campionaria condotta da Sistema Moda Italia e dalla Sezione Serica Italiana, testimoniano di un settore in effettiva ripresa sul fronte delle vendite a valore, a fronte di un parametro quantitativo pressoché stabile, a conferma del fatto che è in atto uno spostamento della produzione verso il cosiddetto “alto di gamma” (una tendenza, questa, che sembra caratterizzare un po’ tutto il made in Italy). In base alle indicazioni preliminari fornite da alcune imprese del campione, la tendenza espansiva manifestata nel 2007 dovrebbe confermarsi anche nei primi mesi di quest’anno.
La positiva crescita della domanda, sottolinea l’indagine, non si è tuttavia distribuita uniformemente fra i comparti e fra i mercati. In particolare, è stato il mercato interno (+9,2%) a spingere al rialzo le vendite settoriali, mentre la domanda estera è rimasta sostanzialmente invariata (+0,4%).
La dinamica dei comparti
Il tessuto per abbigliamento femminile (la componente più rilevante della tessitura serica) ha fornito un contributo determinante per lo viluppo complessivo dell’intero comparto. Nel 2007, infatti, la crescita di fatturato è stata pari al 7,9% (8,9% nell’ultimo trimestre), mentre l’andamento delle vendite misurate in volume è stato del +1,9%.
Ancora più incisiva è risultata, in questo caso, la domanda del mercato interno, aumentata a due cifre per tre trimestri su quattro e cresciuta su base annua del 14,6%. Le esportazioni di tessuto per abbigliamento femminile, invece, nel 2007 sono cresciute con un’intensità modesta (+1%). A livello di prodotto, lo sviluppo commerciale nel 2007 è stato più vivace per le fibre naturali (+9,3% in valore), mentre le fibre chimiche hanno evidenziato una crescita di fatturato pari al 6,9%.
Il comparto del tessuto per cravatteria , invece, ha manifestato nel 2007 un andamento lento. A fronte della dinamica piatta nel fatturato (+0,3%, ma sale al 4% nell’ultimo trimestre) si è registrato un incremento dell’1,9% in volumi, grazie agli effetti del rafforzamento dell’euro sulla quotazione della seta, che copre il 95% della produzione. Questo settore ha fatto registrare anche un andamento fortemente disomogeneo per la provenienza della domanda: se il mercato nazionale si è mostrato in crescita (+1,9%), la domanda estera ha segnato un calo dell’1,7%. La cravatta Made in Italy, evidentemente, si difende meglio dalla concorrenza cinese in casa propria o, in ogni caso, con clienti italiani che esportano poi successivamente il prodotto finito. Hanno vinto senza mezze misure gli articoli tinti in filo (la componente di gran lunga più rilevante) con una crescita del 2,1%, mentre gli stampati sono crollati del 7%.
Risultati in chiaroscuro, infine, per il comparto degli accessori tessili femminili (foulard, scialli, sciarpe, stole, bandane), cresciuti marginalmente in termini di fatturato (+0,6%) a causa anche di un quarto trimestre in netta controtendenza con il resto del settore (-0,1%). In netta flessione, invece i volumi venduti (-6,4%). Gli accessori risultano in controtendenza anche sul fronte della provenienza della domanda: il mercato italiano è stato leggermente negativo (-1,5%), mentre l’estero ha avuto un’evoluzione più favorevole (+1,5%). Gli acquisti hanno privilegiato nettamente i prodotti realizzati con fibre naturali (soprattutto seta), cresciuti nel 2007 del 5,9%, mentre i sintetici (poliestere in primis), hanno subìto una contrazione di oltre quattro punti.





