Le nanotecnologie aiutano il tessile

Partito il progetto di ricerca Netex che vede protagonisti il Politecnico di Milano e alcune pmi lombarde

Le nanotecnologie possono rappresentare uno strumento importante per il rilancio del tessile “made in Italy”: tessuti antibatterici, inodore e fotocromici, soluzioni che da un lato migliorano la vita di chi li indossa (niente più acari e quindi malattie allergiche) e dall’altro aiutano chi li produce. La fotocromia è infatti un’utile arma anticontraffazione. Di questo si sta occupando Netex-NanoEngineered Textile, un’iniziativa di ricerca biennale finanziata dalla Regione Lombardia, che vede protagonisti il Politecnico di Milano e alcune Pmi lombarde.

Le attività di laboratorio
La ricerca ha preso il via da un’attività di laboratorio centrata sull’uso dell’argento, notoriamente biocompatibile (se immerso in acqua, rilascia atomi che interferiscono con i batteri e li eliminano). Nello studio non è stato utilizzato il classico blocco di metallo, bensì una sorta di “sabbia compatta”, l’argento nanostrutturato, capace di filtrare molta più acqua e di rilasciare una quantità di ioni -i veri responsabili dell’uccisione dei batteri- altrettanto ampia. Questo significa che, pur utilizzando la stessa quantità di materiale, si ottengono effetti maggiori. In termini economici tale procedimento comporta costi ridotti e modifiche minime negli impianti.

Il campo della lotta alla contraffazione
Un altro fronte di ricerca riguarda la lotta alla falsificazione dei prodotti. Si è presa in considerazione l’applicazione della tecnica dell’electrospinning non solo per ridurre la dimensione del filo (da 500 a 50, persino a 5 nanometri), ma soprattutto per inserire all’interno del nylon molecole fotocromiche che, una volta esposte alle radiazioni solari, permettono al tessuto di cambiare colore, secondo un preciso pantone, corrispondente al codice identificativo dell’azienda. Se la variazione non avviene, o avviene in modo improprio, siamo chiaramente di fronte a un caso di contraffazione.

I nanoprodotti nel largo consumo
Da una ricerca condotta nell’ambito del progetto emerge, inoltre, che i nano-prodotti nel largo consumo aumenteranno del 124% nei prossimi 15 mesi. In quali segmenti di mercato? Salute e benessere per primi (52.2%). Tra i prodotti per la salute e il benessere, più di ogni altro migliorerà il settore dell’abbigliamento, in particolare quello tecnico-sportivo (26,2%), seguito dai cosmetici e dal personal care.

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