Da Sophos la classifica delle prime dodici nazioni produttrici di spam. Il rischio viene dagli zombie.
Da Sophos arrivano i dati relativi a un’indagine sulle
prime dodici nazioni produttrici di spam.
La ricerca ha
analizzato tutti i messaggi individuati dall’inizio dell’anno fino a fine
marzo e ha evidenziato come ancora una volta gli Stati Uniti risultino in cima
alla classifica, avendo esportato in questo periodo il 35,70% di tutto lo
spam.
Va detto che pur rappresentando ancora una percentuale molto alta,
pari di fatto a oltre un terzo dello spam prodotto in tutto il mondo, il
dato è in netto calo rispetto grazie anche al fatto che molti Isp stanno
rafforzando le policy aziendali per assicurarsi che non forniscano
consapevolmente servizi di rete agli spammer.
Il secondo posto spetta alla
Corea, con quasi il 25%, seguita da Cina con 9,71%, Francia, Spagna, Canada,
Giappone, Brasile, Regno Unito, Germania, Australia e Polonia.
Sophos segnala
però un fenomeno importante.
Oltre il 50% dello spam mondiale deriva da
computer zombie, cioè pc che sono stati compromessi da hacker o da autori
di virus e ad esempio, molto dello spam inviato dai computer coreani è
stato attribuito a computer inconsapevoli, che sono stati mutati in zombie da
spammer di altre nazioni quali Cina, Russia e Stati Uniti.





