Futurshow celebra la forza dell’evento

Si tirano le somme. Positivo il richiamo per il pubblicco, ma la formula dell’evento serve anche al business?

Comprensibilmente positivo il comunicato ufficiale, rilasciato dagli
organizzatori di Futurshow, a chiusura della
manifestazione.
Toni più che soddisfatti e lusinghiere, almeno per quel che
si può dire di ufficiale dal momento che si parlava prevalentemente di eventi a
ingresso libero, le cifre.
Si parla di presenze importanti in tutti i 60
punti della città lungo i quali si è snodata la kermesse,  si parla di
oltre mezzo milione di visite al sito della manifestazione, si parla di oltre
15.000 visitatori al Mondadori Multicenter di via Marghera, con un incremento
del 70% delle vendite.
E sono positivi anche i pareri delle aziende come Ibm
e Alenia che hanno ospitato presso le loro sedi i giovani interessati a quanto
si svolge all’interno dei centri e dei laboratori di sviluppo.
L’evento,
questa è la morale che se ne può trarre, attrae il pubblico, tantopiù se è
gratis. Crea fenomeno. Crea movimento. Anche d’opinione.
E lo fa anche a un
mese di distanza di un’altra manifestazione – lo Smau – ancora più focalizzata,
se possibile, sulla tecnologia e sul nuovo che c’è e che ci sarà.
Diverso,
però, è chiamare all’evento il pubblico e chiamare all’evento il business.
Banalmente più concreto, il business ha bisogno d’altro. E forse non può
permettersi di guardare mille anni avanti, avendo un oggi quantomai incerto al
quale badare.

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