Business Objects punta alla leadership nella Business intelligence

Con l’acquisizione di Crystal Decisions, la società ha raggiunto una massa critica che l’ha trasformata in una realtà da oltre 750 milioni di dollari, portandola in cima alla classifica dei vendor di Bi. L’obiettivo è di diventare l’interlocutore di riferimento per il settore.

L’ultima mossa di Business Objects, che ha acquisito Crystal Decisions, è destinata a rivoluzionare in parte gli equilibri del mercato della Business intelligence, in particolare nell’area in fermento del reporting. Infatti, non solo oggi Bo ha anche acquisito una massa critica maggiore che le permette di scavalcare (in quanto a fatturato) la rivale Cognos, ma entrando in possesso di Crystal Report, il tool per la creazione di report più utilizzato al modo, con 14 milioni di licenze distribuite, si trova tra le mani un notevole potenziale di mercato da sviluppare, che, tra l’altro, le potrebbe consentire di ampliare notevolmente la propria presenza nel Nordamerica. Una mossa fatta al momento giusto che va a sommarsi anche alla presentazione di Enterprise 6.1, l’ultima innovativa release della propria piattaforma di Business intelligence, visto che in ambito reporting, nel frattempo, Cognos ha lanciato ReportNet e Hyperion ha acquisito Brio.


Di tutto questo fermento ne abbiamo parlato con Maurizio Carli, vice president European Operations di Business Objects.

È abbastanza chiara la strategia che vi ha spinto ad acquisire Crystal Decisions, per complessivi 820 milioni di dollari. Tuttavia, alcuni analisti hanno sottolineato che poteva essere per voi più conveniente acquisire una società che opera nella Business intelligence.


“Fin dall’inizio dell’anno, all’interno di Business Objects ci siamo posti il problema di quale fosse la miglior mossa da fare per raggiungere due obiettivi: il primo di diventare il fornitore con la miglior offerta sul mercato dei prodotti di Bi, partendo dalla considerazione che oggi i clienti, da un lato sentono la necessità di procedere a un consolidamento dei vendor e, dall’altro, di avere un interlocutore che sia Bi enterprise. Il secondo obiettivo, più interno alla società, era quello di aumentare la massa critica e di diventare una realtà da un miliardo di dollari entro il 2006, perché riteniamo che una software house, per essere vincente e poter fare gli investimenti necessari, deve avere una massa critica di questo livello. E dal momento che, pur crescendo da anni a due cifre, non saremmo mai riusciti a raggiungere in breve tempo questo traguardo con una crescita organica, l’unica strada percorribile era quella di fare acquisizioni. A questo punto, effettivamente, la discussione si è spostata sulla tipologia di società da acquisire. Nel frattempo che valutavamo cosa fare, prendendo anche in considerazione quella di cercare una realtà come la nostra, fummo facilitati da un evento contingente: Crystal decise di procedere a una Ipo, per cui noi abbiamo colto l’occasione e fatto una proposta, che fu accettata. Quando il merger sarà completato, pensiamo entro novembre, unendo i nostri due fatturati diventeremo una realtà da 750 milioni di dollari e forse più, perché nel frattempo noi stiamo crescendo a una media di oltre il 10% e Crystal anche di più, attorno al 25%. Per rispondere in particolare alla sua domanda va detto che in realtà la maggior parte degli analisti ha concordato che la mossa era logica, perché l’offerta tra le due società è decisamente complementare. Infatti, la nostra azione, all’annuncio, ha avuto un bel balzo positivo. Va, inoltre, sottolineato che se si analizza il mercato del reporting, vediamo che è dato da una fascia di utenti sofisticati che necessitano soluzioni ad hoc, e dove noi come Bo siamo market leader, mentre Crystal ha soluzioni per utenti non sofisticati, che però necessitano di facilità di utilizzo. In ambito Business intelligence, oggi, c’è sempre più la tendenza a muoversi verso l’Enterprise performance management, il che significa muoversi da un aspetto puramente di reportistisca, e quindi di consolidamento dei dati, nel modo del dashboard, del performance management, fino a ottenere alla fine delle capacità predittive; in situazioni fuori controllo questi tool possono suggerire una serie di soluzioni e interventi che devono essere fatti quando gli indicatori non sono in linea con gli obiettivi”.

Per quanto riguarda i prodotti, avete valutato come veranno integrati nella vostra offerta?


“Dal questo punto di vista, attualmente, non abbiamo una roadmap precisa, ma verrà annunciata entro l’anno. Però è già stato deciso che manterremo le due linee di prodotti e, là dove ci sono delle soluzioni specifiche per alcune aree, sceglieremo le migliori eliminando le duplicazioni. Per quanto riguarda la base installata, a medio termine prevediamo che gli utenti, sia quelli sofisticati che non, avranno sempre più un’unica interfaccia, il medesimo layout, e sotto per il momento gli engine dei due prodotti che saranno distinti, ma nel tempo convergereanno. Il processo non sarà guidato dalle sinergie dei costi, che comunque ci saranno, ma dal voler garantire ai clienti la miglior funzionalità per le due linee di prodotti. Vogliamo crescere cercando di offrire la miglior offering”.

E relativamente alla distribuzione dei prodotti, come vi comporterete con gli accordi Oem che Crystal ha in essere?


“Il go-to-market di Crystal è più avanzato del nostro in termini di Oem, in quanto ha già 350 relationship e questo ci consentirà di aumentare anche la nostra capacità di distribuzione verso questi canali”.

Pensate che i partner Oem di Crystal, che magari operano negli Erp, come per esempio Sap, che hanno mire verso il mercato della Bi, accettino di lavorare anche con voi? In generale, come vedete l’invasione degli Erp vendor nel vostro settore?


“Il mercato è, in effetti, complesso. Con l’integrazione, come ho già accennato, noi avremo da un lato l’offerta più completa sul mercato e secondo una maggior massa critica, che tra l’altro ci consente di poter contare su circa mille persone dedicate specificatamente allo sviluppo di prodotti innovativi. È vero che oggi molti nuovi attori stanno entrando nel nostro settore, ma dal momento che la Business intelligence rappresenta da sempre per noi il core business, pensiamo di godere almeno di un vantaggio competitivo. Inoltre, un altro elemento che ci differenzia, è che Bo è una realtà application software independent, mentre è ragionevole aspettarsi che un vendor di Erp non lo sia e nel creare un’infrastruttura di Business intelligence tenda a privilegiare la connettività con le proprie applicazioni. Dal momento che il nostro è un mercato sofisticato, ritengo che i clienti tendano a privilegiare le funzionalità”.

Riguardo alla vostra offerta, siete scoperti nella fascia del datamining, dove invece sono presenti i maggiori Erp vendor.


“Riteniamo che il datamining non faccia parte strettamente del core business della Bi. Non siamo presenti né nell’application né nel datamining, dove però abbiamo degli accordi strategici con partner all’avanguardia tecnologica. Tuttavia, ci preoccupiamo affinché


la nostra offerta abbia la massima connettività verso vendor complementari in ambito sia application che datamining”.

Come è stata accolta dal mercato la vostra ultima release, che un po’ si è fatta attendere visto che sono passati due anni dalla precedente?


“Bene, perché abbiamo portato nel mondo Web tutte le funzionalità che abbiamo nel client, quindi nei nuovi progetti la parte Web sarà fondamentale. Inoltre, in termini di scalabilità, chi ha la versione 5 potrà migrare alla 6,


arricchendo contemporaneamente l’aggiornamento delle nuo-


ve piattaforme nel frattempo uscite. Ci abbiamo messo un po’ di tempo perché abbiamo voluto portare tutto quanto ci richiede l’utente, con il quale lavoriamo in stretto connubio per capirne le esigenze”.

Qual è la vostra impressione sul prodotto di Cognos, ReportNet, giudicato rivoluzionario dagli analisti.


“La nostra impressione è che dovrà superare un fase di scalabilità e funzionalità sulla base già installata. Come peraltro la stessa Cognos ha velatamente dichiarato, le due linee di prodotto sono parallele e non è chiaro se annunceranno una release 8 per consentire ai clienti che possiedono la release 7 della loro piattaforma Bi di migrare verso il nuovo prodotto ReportNet. Per quanto ci riguarda, l’uscita della soluzione Cognos ci avrebbe messo più in crisi se nel frattempo non avessimo acquisito Crystal. Attualmente, come presenza, in base ai dati di Idc, Business Objects in Europa ha una quota di mercato del 16% contro un 12% di Cognos, che invece è più forte in America. Oggi, quindi, grazie a Crystal, ci rafforziamo sia in Europa che in America”.

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