Un piccolo utile per Cdc

I dati della semestrale indicano che il processo di rifocalizzazione si avvia ormai a conclusione. Riacquistato il 100% di Interfree

29 agosto 2002 Cdc torna all’utile. La semestrale porta infatti un utile consolidato pre-tasse pari a 0,53 milioni di euro oltre a incorporare “oneri non ricorrenti per oltre 1 milione di euro, costituiti dalla svalutazione di asset finanziari e dalle perdite della controllata Interfree, consolidate al 51% nel primo semestre”.
I ricavi del gruppo nei primi sei mesi dell’anno hanno raggiunto quota 242,92 milioni di euro, di cui 242,36 realizzati nel business dell’It e circa 0,50 generati da Interfree. Tutto questo a fronte di ricavi che un anno fa erano arrivati a 263,17 milioni di euro, ma che includevano anche 10,79 milioni di euro provenienti dalla cessione di telefonia ed editoria.
“A parità di perimetro di consolidamento, comunque, i ricavi sono in flessione di circa il 3,5% a fronte di una contrazione in valore del mercato di riferimento del Gruppo (personal computer) di oltre il 15%, durante l’analogo periodo dell’anno” .
L’Ebitda consolidato è positivo per 7,02 milioni di euro, in netta controtendenza rispetto ad una perdita di 6,92 milioni del primo semestre 2001, mentre l’Ebita, (Ebit prima dell’ammortamento del goodwill e degli oneri di quotazione) è di 3,33 milioni di euro, pur incorporando una perdita di 1,42 mln di euro, generata da Interfree.
In crescita la posizione finanziaria netta che risente degli oltre cinque milioni di euro spesi per la rifocalizzazione e aumenta di 3,34 milioni di euro.

Con i dati della semestrale si avvia a conclusione la piccola “traversata nel deserto” di Cdc che, dopo la sbandata per editoria e tlc, ha ripreso velocemente quota focalizzandosi sul core business. Non a caso l’It ha generato un utile pre-tasse di 1,87 milioni di euro, rispetto ad una perdita di 0,97 milioni del primo semestre 2001. Il risultato è dovuto alla tenuta dei ricavi di vendita, comunque diminuiti del 3% (ma secondo Sirmi il mercato scende del 15%), e alla crescita della redditività operativa con l’Ebitda dell’It business positivo per 7,54 milioni di euro contro 2,18 milioni di euro del 2001. Il miglioramento del margine commerciale, ottenuto con la focalizzazione su prodotti a più elevata marginalità, e la crescita dell’efficienza operativa sono gli elementi fondamentali della ripresa.
In particolare si sono ridotti i costi per servizi, che passano da
12,61 a 10,04 milioni di euro, grazie dell’entrata a regime della nuova piattaforma logistica.
Le scelte passate però non sono state abbandonate del tutto, anzi. Interfree, la società Internet di Cdc della quale la società toscana deteneva ancora il 51% è tornata interamente nella mani del gruppo di Giuseppe Diomelli. A sorpresa Cdc ha riacquistato dal fondo Upside I, al quale aveva venduto la parte di tlc, la quota mancante di Interfree che comprende anche le attività di dial up.
Il ritorno di Interfree dovrebbe portare a
una inversione di tendenza dei conti della società che ha una previsione di Ebitda positivo per circa 0,5 milioni di euro nel quarto trimestre 2002 e di oltre 2 milioni negli esercizi 2003-2005.
Attualmente la perdita di Ebitda è pari a 0,53 milioni di euro, nel semestre 2001 era di 1,11 milioni, mentre la perdita pre-tasse è di 1,35 milioni di euro contro i precedenti 2,11 milioni.
“A fronte dei ricavi di reverse derivanti dell’attività di dial up ed al termine dell’ammortamento dei costi di start up della società, previsto a fine 2002, sono attesi utili netti annui nel periodo 2003 – 2005 compresi tra 1 e 2 milioni di euro”.

Il consiglio d’amministrazione ha approvato anch la revisione dle budget che ora prevede ricavi per 517 milioni di euro, in flessione rispetto al precedente target di 550 milioni di euro, annunciato nel maggio 2002, “ma con obiettivi di redditività operativa che rimangono sostanzialmente invariati in raffronto al budget originario”.
Il nuovo target di Ebitda è pari a 19,5 milioni di euro, in crescita rispetto a quello di 18,5 milioni già annunciato al mercato, mentre L’Ebit atteso, al netto dell’ammortamento di avviamenti ed oneri di quotazione, è di 10,9 milioni di euro, a fronte di un precedente obiettivo di 13,0 milioni di euro.
Anche a seguito degli oneri non ricorrenti manifestati nel primo semestre dell’anno e pari a oltre 1 milioni di euro, l’utile netto consolidato atteso per l’intero esercizio 2002 è pari a 5 milioni di euro, contro una previsione di 10 milioni formulata alla fine del 2001.

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