La sicurezza è delle persone

Le politiche di sicurezza non riguardano semplicemente l’adozione di tecnologie di protezione, ma dovrebbero coinvolgere più a fondo l’intera organizzazione aziendale, fino alla nomina di figure professionali, di pari dignità rispetto a Cto e Ceo, in grado di indirizzare le strategie aziendali

La sicurezza delle persone e dei dati deve essere intesa come priorità
aziendale.
Anzi, come “la” priorità. Non ce lo inventiamo noi: è il
sublimato del vissuto da “un certo giorno” a questa parte. Persone e dati.
Verrebbe da dire “la stessa cosa”, senza timore di essere cinici. Perché i dati
li creano le persone e le persone li usano, a volte li distruggono.
Per
intervenire sulla sicurezza dei dati, che è anche quella che, nei limiti delle
umane cose, può a propria volta garantire la sicurezza delle persone, è
necessario agire su queste ultime.
Non bastano le tecnologie, tante, di
security, anche se sono necessarie.
La condizione sufficiente è data da un
aggregato immateriale fatto di politiche di indirizzo e formazione all’uso
dell’It. Ma ci vuole un piano che sappia portare le tecnologie di sicurezza sin
dentro le stanze dell’organizzazione aziendale.
Al momento pare che solo le
grandi aziende siano orientate verso la nomina di un chief security officer
(Cso) che abbia pari dignita’ del Cto e del Ceo.
Eppure sarebbero le medie
imprese, che latitano in tal senso, ad averne piu’ bisogno. Nei grandi gruppi ci
sarebbe maggiore predisposizione ad affrontare i problemi in modo organico,
anche se capita che anch’essi fronteggino le urgenze “all’amatriciana”, con
escamotage dell’ultima ora. Assioma che dovrebbe valere per qualsiasi realta’
imprenditoriale, invece, e’ quella che prevede la stesura di un piano di
security organico, in grado di garantire una correlazione interna di tutti gli
aspetti, e, soprattutto, orientato a stabilire delle policy. Ovvero delle regole
di comportamento per l’utenza informatica. La sicurezza, che coinvolge l’operato
delle persone, insomma, da queste deve partire.
E’ un affare per uomini,
intesi come genere.

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