Russ Artzt: oggi creerei una società per il cloud

Per il fondatore di Ca Technologies il cloud non vuole renitenze: la tecnologia c’è, serve una volontà manageriale. E un orientamento basilare alla semplicità.

Russell Artzt è vice chairman e founder di Ca Technologies. Il suo ufficio, da sempre, è in One Ca Plaza, a Islandia, New York. È venuto in Italia per dire la sua al Ca Expo 2011, la manifestazione che la società ha dedicato a partner e utenti in due tappe, a Milano e Roma.

E ha parlato di cloud, per dire che va fatto realmente, dato che gli strumenti ci sono tutti. Basta volerlo, anche perché se l’obiettivo è la ripresa economica, se il Cio deve perennemente trovare l’equilibrio fra It e business, di strade alternative non ce ne sono molte.

Tantopiù che il cloud non vuol dire solamente risparmiare, piuttosto creare una nuova idea, di It supply chain con cui il Cio compone le funzioni tecnologiche per come l’utente business necessita di utilizzarle.

A dimostrazione, è al Russ Artzt fondatore di Ca Technologies che (a Milano) abbiamo posto la domanda, se dovesse oggi creare una società It, verso quale core business si orienterebbe? «Creerei una società che fa cloud. Con data center, servizi, opensource. Farei una startup con applicazioni semplici e che non obbliga gli utenti all’acquisto di sistemi». E come si chiamerebbe? «Ca Junior».

Al netto della celia, emergono dalla risposta due chiari intendimenti: servizi e semplicità, o, almeno, complessità ridotta.

Quella contro la complessità, infatti, pare una battaglia che Artzt, e con lui Ca Technologies, ha tutta l’intenzione di combattere sino in fondo.

Oggi serve davvero orientare l’It verso la semplificazione per gli utenti?
« – è reciso Artzt -. Per anni l’industria ha creato capacità e funzionalità, riversandole sul mondo dell’utenza. Tante, troppe. Il nuovo modello è quello della leggerezza. La user experience è un fattore critico. Oggi c’è la consumerization dell’It ed è pensabile senza troppi sforzi l’idea di integrare un help desk con funzioni di social networking, che hanno una portata rivoluzionaria per l’It. Non tanto dal punto di vista tecnico, quanto di business».

Per questo secondo il fondatore di Ca Technologies le grandi aziende cambieranno il modo di creare le applicazioni.

Ma andare verso il cloud, in ottica di Grc, ossia di Governance, Risk e Compliance, cosa significa?

«Gli strumenti per accompagnare la trasformazione ci sono già. Basta pensare a Clarity. Si tratta di saper gestire la scalabilità. Probabilmente per le grandissime aziende a livello mondiale, la transizione richiederà un adeguamento del modello. Quello ibrido potrà sicuramente aiutare. Ambienti complessi richiederanno l’integrazione dei tool di controllo».

Ma le altre aziende, quelle meno parametrizzate (che poi sono la stragrande maggioranza) si intuisce, hanno una strada spianata, anche per creare nuovi modelli di business.

Cambieranno anche i paradigmi di Itil?
«Cambieranno nella misura in cui servirà interiorizzare gli stilemi della facilità d’uso. Ci saranno cambiamenti nei processi. Ma teniamo conto che sempre più aziende sono frustrate dalla complessità del software. Serve più semplicità e si dovrà tenerne conto».

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