4°Q in rosso per Amd, ma meno profondo del previsto

Negli ultimi tre mesi dell’anno fiscale 2001 il produttore di chip statunitense ha riportato perdite pari a 15,8 milioni di dollari, o 5 centesimi per azione, rispetto a quei 18 centesimi per azione previsti dagli analisti di Thomson Financial/First Call

Nell’ultimo trimestre dell’anno fiscale 2001,
Amd ha annunciato di aver riportato perdite pari a 15,8 milioni di dollari, o 5
centesimi per azione. Un risultato neanche lontanamente paragonabile a quei 178
milioni di dollari di entrate nette, o 53 centesimi per azione, registrati nel
medesimo periodo dell’esercizio precedente. Ma nettamente migliore rispetto alle
aspettative di mercato che, per il quarter in questione, parlavano di perdite
nell’ordine dei 18 centesimi per azione e di vendite per 839,7 milioni di
dollari. Vendite che, contrariamente a quanto stimato dagli analisti di Thomson
Financial/First Call, hanno raggiunto quota 952 milioni di dollari. Un risultato
quest’ultimo da imputare, soprattutto, all’incremento della domanda – per i chip
Athlon Xp prodotti da Amd – registrato nell’ultima parte dell’anno, solitamente
propizio per le vendite nel mercato dell’elettronica di consumo.
La notizia
ha naturalmente avuto ripercussioni estremamente positive sui mercati
finanziari, soprattutto in Europa, dove il titolo Amd è cresciuto di oltre 4,8
punti percentuali fino a toccare (in Germania) quota 21,70 euro per
azione.
Sorte analoga è toccata a Intel, competitor per eccellenza di Amd che
ha recentemente annunciato di aver registrato risultati superiori alle
aspettative di Wall Street.

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