Home Apple 10.9 fai da te, l'OS X del futuro lo costruiamo noi

10.9 fai da te, l’OS X del futuro lo costruiamo noi

Su Internet è semplice trovare articoli di fantasia che ipotizzano questo o quell’elenco di funzioni per il nuovo sistema operativo dei Mac. Solo che dire se queste funzioni poi ci saranno davvero è azzardato, vista la segretezza assoluta che Apple riserva ai prodotti in lavorazione. Abbiamo pensato allora di creare un “quasi OS X 10.9” potenziato in direzioni che esistono già e che possiamo realizzarci in casa da soli, scaricando e installando le applicazioni e le utility che ci servono.

Parola di Applicando, il nostro risultato sarà certamente molto diverso dall’OS X 10.9 che effettivamente uscirà, e del quale magari si saprà già qualcosa di ufficiale al momento in cui questo numero sarà in edicola. Nel caso, poco male: la nostra intenzione non è appunto delineare il vero OS X 10.9 ma un OS X comunque potenziato, una strada di miglioramenti percorribile anche per quei Mac che magari non potranno utilizzare la versione 10.9 perché non supportati. Potete provare a seguire con noi la strada che traccaimo e forse, in questo, anche scoprire qualcosa di nuovo che ancora non conoscevate. E che potrete mettere insieme già oggi con poco tempo e poca spesa.

Sistema
L’infrastruttura di OS X presenta parti modernissime e alcune antiquate. Ad esempio, il fileystem HFS+ in uso sui Mac moderni discende direttamente da quello creato per Mac OS 8.1 negli anni ’90. Che cosa si potrebbe inserire dentro OS X per facilitare la vita dei più esperti e per ampliare dalla nascita le possibilità del sistema?

– Filesystem complementari
Abbiamo detto che HFS+ è vecchiotto. OS X supporta vari filesystem, nessuno però realmente alternativo. Manca in particolare il supporto per tecnologie nuove e molto interessanti, come Zfs. Mac com’è oggi è perfettamente funzionale per l’utente finale, mentre programmatori, professionisti, tecnici, power user potrebbero giovarsi di filesystem migliori, che ad esempio consentono di concatenare più hard disk e trattarli come se fossero uno solo o sono capaci di autodiagnostica, quindi in grado di rimediare da soli agli errori e ridurre il rischio di perdere file.
Per questo ci piacerebbe un OS X 10.9 dove Apple estende il supporto dei filesystem. Una soluzione potrebbe essere una architettura che permette a chi lo desidera di montarsi il filesystem aggiuntivo che vuole. C’è: il suo nome è Fuse for OS X.
Usare un filesystem non ufficiale è consigliato solo agli esperti, in grado di documentarsi. Non dimenticate inoltre di avere un backup.

App Unix
Mac ha molte applicazioni disponibili, che sono cresciute ulteriormente dalla comparsa di Mac App Store. Ma questo non esaurisce la quantità di software potenzialmente a disposizione, perché esistono tutti i programmi del mondo Unix, di cui OS X è un sottoinsieme. I programmi Unix sono quasi sempre privi di interfaccia grafica oppure ne usano una di quel mondo, che si chiama X11. Si possono usare su Mac, ma bisogna essere capaci di installare il software compilarlo, risolvere eventuali problemi e non è da tutti. Per questo sono apparsi nel tempo sistemi che provvedono al posto vostro a installare i programmi Unix più interessanti, come Fink e MacPorts. Quello che ci piace di più e vorremmo vedere preinstallato in OS X 10.9 è Homebrew.
Homebrew richiede pochi comandi, relativamente semplici, e vi mette in grado di installare molti programmi Unix.

Virtualizzazione
È di gran moda la virtualizzazione, ossia fare girare dentro una finestra del Finder un altro sistema operativo, ad esempio una seconda copia di OS X ma anche un sistema Linux, o Windows, allo scopo di usare comodamente software che non è disponibile per Mac. La virtualizzazione è utile anche per la sicurezza, perché il sistema operativo “ospite” gira in una scatola chiusa che non può trasmettere un eventuale virus al resto del sistema. Nel mondo Mac la virtualizzazione si è affermata soprattutto grazie ai programmi che mettono Windows in una finestra del Mac, come Parallels Desktop e VMware Fusion. Sono programmi a pagamento ed è francamente improbabile che Apple decida di inserire un ambiente come questo nella prossima versione di OS X. Ci “accontenteremmo” di vedere VirtualBox di Oracle, che a differenza degli altri è gratuito.
Installare VirtualBox e creare macchine virtuali è abbastanza semplice. Certo che vederlo installato nel sistema sarebbe un’altra cosa.

Finder
Il Finder di Mac è più o meno lo stesso da molto tempo e molti ne chiedono un rinnovamento radicale in termini di prestazioni e versatilità. Chi non lo vorrebbe, essendo il punto di partenza dell’uso di tutti i giorni del Mac? Noi siamo interessati a tecnologie di contorno al Finder, che sono già pronte al punto che, se non la farà Apple, possono comunque arricchire la vostra dotazione di software: basta scaricare e installare.

– FTP integrato
Questa è una funzione che Apple ha sempre lasciato a metà dentro OS X. Potete collegarvi dal Finder a un server FTP in qualsiasi momento, con Comando + K e indicando l’indirizzo del server. Il server viene mostrato come una normale cartella del Finder. C’è un problema, però: non potete caricare o modificare niente sul server stesso, solo scaricare file e cartelle sul Mac.
Ci siamo quasi, insomma, ma quella metà di lavoro resta incompleta e da anni l’FTP del Finder aspetta un miglioramento. Perché non sfruttare l’occasione e inserire nel Finder un sottoinsieme delle funzioni di Cyberduck? A dire il vero sarebbe sufficiente aggiungere la possibilità di copiare file dal Finder verso il server remoto. Gli esperti del Terminale sanno che nella parte Unix di Mac sono presenti sia il comando ftp completo, sia ssh per fare tutto in completa sicurezza. Manca solo un’interfaccia grafica per i comuni mortali. Oppure Cyberduck.

– Growl
Mountain Lion ha fatto compiere a OS X un balzo in avanti con l’introduzione del Centro notifiche. Che però attende ancora tutte le capacità e le possibilità a disposizione di Growl. Per lungo tempo gratis, Growl è diventato a pagamento su Mac App Store e può essere scaricato per 3,59 euro. C’è un modo per averlo gratis, se siete disposti a tentare: trattandosi di software libero, è sempre possibile scaricare il codice dal sito del progetto. Se siete capaci di compilarlo, facendovi aiutare se necessario da qualche programmatore su Internet, avrete a disposizione un eccellente sistema di notifiche che affianca ottimamente il Centro Notifiche ufficiale.

– Desktop dinamico
Se l’idea di desktop dinamico che avete è quella di cambiare automaticamente l’immagine di sfondo, sappiate che si può fare molto di più grazie a GeekTool, strumento che proietta sullo sfondo della scrivania in tempo reale informazioni utili.
Pensate a una specie di Terminale automatico che usa il desktop come lavagna per presentare i risultati dei comandi e avete una idea vicina al vero di GeekTool.
I plug-in interni al programma sono tre. Il primo mostra l’attività del Mac, che per gli esperti corrisponde al monitoraggio del resoconto di sistema situato in /var/log/system.log. Potete configurare il plug-in per il resoconto che preferite. Il secondo plug-in è uno shell mode, praticamente un Terminale sulla Scrivania, dal quale potete impartire comandi come df per controllare lo spazio disco oppure uptime per sapere da quanto è attivo il Mac e qual è il suo carico di lavoro. Il terzo plug-in, image mode, è un po’ come tenere sempre attiva l’utility Monitoraggio Attività, fornendo informazioni sull’uso della rete, il carico di lavoro della CPU, la RAM libera e via dicendo
Non finisce qui però! Trovate pronta da scaricare su www.macosxtips.co.uk/geeklets una collezione di quasi 50 “geeklet” che espandono le possibilità di GeekTool. Se Apple integrasse una funzionalità come questa dentro la Scrivania di OS X ci sarebbe solo da festeggiare.

– Launcher avanzato
C’è un modo abbastanza efficace di lanciare applicazioni senza doverle cercare nel Finder e fare doppio clic, senza richiamare il Launcher standard di OS X e senza fare clic sul Dock: digitate le prime lettere del nome dell’applicazione nel campo di ricerca di Spotlight. Apparirà il nome dell’applicazione e basterà premere Invio o fare clic per lanciarla.
Se però installate Quicksilver, presto vi abituerete a volere molto di più che il banale lancio delle applicazioni. Infatti potete fare quello che fate con Spotlight, vale a dire trovare applicazioni e file, ma anche dare comandi da tastiera per fare qualcosa con quello che trovate,
ad esempio inviarlo per posta o mostrare informazioni che Spotlight non fa vedere.
A dire la verità le funzionalità di Spotlight sono virtualmente illimitate, perché potete installare plug-in che ampliano le possibilità a disposizione e il loro numero cresce in continuazione. Sul sito del programma c’è una sezione apposta, contenente dozzine di plug-in. Scoprirete modi di usare Mac via tastiera che non avreste mai immaginato e certamente vorrete che Apple acquisti Quicksilver per farne un componente standard di OS X 10.9. Per fortuna non dovete acquistare Quicksilver, che è gratis. Se vi piace, però, considerate l’idea di fare una piccola donazione all’autore.

– Spotlight avanzato
Diciamoci la verità: Spotlight ha dato una bella svolta al modo di usare Mac, con la sua facilità di ricerca. Si può fare di più, comunque, e quello che vorremmo dal prossimo sistema operativo Mac in questo campo è un numero maggiore di file riconosciuti da questa tecnologia. Che fa centro con quasi tutto quello che serve, ma non tutto.
La soluzione, in attesa che la prossima versione di OS X faccia crescere Spotlight più di adesso, è cercare “spotlight plugin” in Google e sfogliare con un po’ di pazienza i risultati. Meglio ancora, fate una ricerca su MacUpdate. Un buon punto di partenza è anche la pagina mac.softpedia.com/get/Spotlight-Plugins—Utilities/ del sito Softpedia. Numerosi produttori realizzano plug-in apposta per programmi specifici di livello professionale come Quark XPress o 4th Dimension e facendo ricerche specifiche potrete recuperare diverse alternative. I plug-in di uso generale sono gratis, ma aspettatevi di trovare qualche soluzione professionale a pagamento.
Molti siti rimandano a una pagina del sito Apple che elencava i plug-in Spotlight e però è stata chiusa da tempo. Risparmiatevi la fatica. Negli indirizzi che vi abbiamo appena fornito troverete di tutto e di più.

– Visualizzazione rapida avanzata
Ciò che abbiamo detto per Spotlight vale anche per la Visualizzazione rapida di OS X, Quick Look nell’originale. Se Apple non decidesse di migliorare le sue funzionalità in OS X 10.9, potete farlo voi scaricando i plug-in che preferite. Una ricerca su MacUpdate ne mostra una quindicina. Avrete più fortuna su www.quicklookplugins.com e www.qlplugins.com. La ricerca “quick look plugin” su Google vi porterà inoltre a vari siti di programmatori che hanno realizzato un plugin solo, per una funzione particolare, che magari è proprio quella che vi serve.

– Dashboard 2.0
Pensando a widget che in effetti sono piccole applicazioni realizzate con le tecnologie del web è facile farsi prendere la mano dalla fantasia e pensare che Apple potrebbe forse inserire in OS X 10.9 al posto di Dashboard qualcosa di sorprendente, ad esempio una funzione di compatibilità con le App di iTunes per iPad. Siate scettici e invece, anche se Apple non ha mostrato particolare entusiasmo negli ultimi tempi per questa funzionalità, fate un giro su www.apple.com/downloads/dashboard/ a verificare se ci sono widget che vi possono servire. La pagina ne elenca quasi quattromila. Se ne trovano duemila e oltre su www.dashboardwidgets.com, forse con qualche doppione.

– Salvaschermo a volontà
Mountain Lion ha portato molte novità ai salvaschermo di OS X, ma se non ne avete mai abbastanza da provare, la solita ricerca “screen saver” su Google o su MacUpdate porterà tanti risultati.
Una segnalazione particolare la merita XScreenSaver, una raccolta gratuita di oltre cento salvaschermo tradizionalmente in uso nell’ambito Unix. Ci sono cose vecchie e molto semplici assieme a elaborazioni grafiche ingegnose e trovate divertenti. Vale la pena di provarle.

Automazione
Quando avete usato l’ultima volta un AppleScript o una azione Automator? Molto tempo fa e forse non lo avete proprio mai fatto, o non ve ne siete accorti. È un peccato, perché la capacità di lavorare da solo è una delle migliori frecce all’arco di OS X.
In tanti hanno pronosticato l’esclusione di AppleScript dal sistema operativo ma questo non è avvenuto. Anzi, a ogni versione si sono viste aggiunte e migliorie. Però si poteva fare di più e ancora una volta, aspettando il vero OS X 10.9, si può intervenire con strumenti esistenti su Internet e con poca spesa.

– Più azioni Automator
Automator è un buon compromesso per programmare azioni semplici che fanno lavorare il Mac al vostro posto senza dover imparare troppe cose. È tanto più potente quante azioni sono presenti nel programma. Le azioni sono istruzioni base, un po’ come i mattoni del Lego che servono a creare oggetti di qualunque tipo.
Ci aspettiamo ancora più azioni da Apple in OS X 10.9, ma intanto potete iniziare voi partendo proprio dal sito Apple, magari dalla pagina support.apple.com/kb/HT2488?viewlocale=it_IT che spiega l’ABC di come funziona.
E poi consultate
www.macosxautomation.com/automator/index.html
per approfondire.
Troverete azioni aggiuntive per esempio su automator.us/downloads.html oppure sul solito MacUpdate. Anche in questo caso, una ricerca a tutto campo su Google (“automator actions mac”) individuerà siti non particolarmente ricchi, dove però potete trovare una azione particolare che vi interessa in particolare.

– Più comandi da tastiera
Quicksilver, citato più sopra, fa molto ma non tutto. Per creare comandi abbreviati e assegnare loro scorciatoie di tastiera al momento dovete contare su programmi a pagamento come Quickeys da 59,95 dollari, Keyboard Maestro da 36 dollari oppure iKey da 30 dollari.
Che Apple compri una di queste compagnie e ne inserisca la tecnologia in OS X è improbabile. Anche perché c’è già: se non volete spendere, nelle Preferenze di Sistema potete personalizzare i comandi da tastiera. Siccome con AppleScript e Automator potere creare nuovi Servizi per il menu Apple e nuove applicazioni, ecco che avete in mano tutto quello che serve. C’è da studiare, oppure soddisfarsi più in fretta acquistando un programma che faccia al caso vostro.

– Automazione universale
Dobbiamo confessare che questa è una eccezione al tema dell’articolo. Oggi come oggi non c’è software adatto su Internet per realizzare un sistema che permette di passare automaticamente compiti da svolgere da un Mac a un iPhone o da un iPad a un Mac. Se Apple tirasse fuori in OS 10.9 una tecnologia di questo tipo, sarebbe straordinario.
Ora come ora, su Mac è possibile creare azioni automatizzate e farle applicare a un altro Mac ben configurato raggiungibile via rete o via Internet. Il passaggio a iPhone e altri dispositivi iOS invece è ancora da vedere. Chi usa dispositivi iOS sta scoprendo certe possibilità limitate di automazione che si trovano in App come Drafts (2,69-3,59 euro), Due (4,49 euro), Pythonista (4,49 euro) e Threadnote for iPhone (1,79 euro).

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