Perché non pensare alle applicazioni già in ottica mobile?

La crescita delle tecnologie wireless e di rete e il lavoro sempre più ubiquo degli utenti impone un ripensamento nelle procedure di sviluppo.

E’ arrivato il momento di ripensare al processo di sviluppo delle applicazioni? Forse sì, soprattutto considerando la nuova onda delle tecnologie mobili.

E’ innegabile il fatto che il mobile sia un fenomeno sempre più pervasivo. E questo per varie ragioni:

  • L’infrastruttura wireless si sta diffondendo sempre più, in alcuni casi scavalcando direttamente quella cablata
  • L’ampiezza di banda wireless continua ad aumentare
  • I dispositivi mobile stanno diventando sempre più "intelligenti" e in grado di fornire funzionalità fino a qualche anno fa impensabili
  • Per gli utenti è sempre più normale lavorare in modo connesso in qualsiasi luogo, come se fosse fisicamente in ufficio

Queste considerazioni hanno un forte potenziale impatto sul modo in cui si pensano le applicazioni, soprattutto quelle di nicchia.

Storicamente, nello sviluppo di questo tipo applicazioni, si partiva con il capire le necessità degli utenti, si ipotizzava come e quali tecnologie potevano risolvere queste esigenze, dopodichè si partiva con lo sviluppo e il deployment.

Ora, è forse il caso di aggiungere un ulteriore variabile: la mobilità. Che va declinata in due modi: la prima è la "semplice" aggiunta di funzionalità mobile ad applicazioni che via via verranno sviluppate in azienda (ricordiamoci che sempre di più gli utenti vorranno accedere a dati e applicazioni ovunque essi siano).

La seconda è lo sviluppo di applicazioni mobile dedicate, ad esempio per la forza commerciale, i tecnici per l’assistenza, i road warrior.

Certo, non tutti i problemi possono essere risolti con le applicazioni mobili, ma la convergenza fra tecnologie di rete, mobili e di computing possono veramente cementare il ruolo dell’It manager come il fulcro dell’innovazione in azienda.

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