Perché le aziende perdono i dati e spesso non li recuperano

Solamente il 15% riesce a includere il recupero dati nei contratti di assistenza. Sentiti da Kroll Ontrack 250 responsabili It italiani.

Kroll Ontrack ha condotto un sondaggio sulla perdita dei dati in azienda, raccogliendo l’opinione di It manager e responsabili degli uffici acquisti di circa 250 realtà italiane pubbliche e private con oltre 500 dipendenti.

È emerso che oltre la metà degli intervistati (55,78%) ha dichiarato di aver avuto problemi di perdita dei dati negli ultimi 12 mesi.

Per quasi l’85% delle aziende, i servizi di recupero dati non sono inclusi nell’attuale contratto di assistenza per la gestione dell’infrastruttura hardware It, mentre l’84% vorrebbe che invece lo fossero.

Proprio questo 84% di insoddisfatti ha detto di non essere riuscito a recuperare i dati mentre l’8% ha lamentato tempi di recupero superiori a quelli indicati nel preventivo e per il 7% il costo si è rivelato nettamente maggiore rispetto a quello anticipato.

Tra le caratteristiche considerate più importanti per la scelta del fornitore di recupero dati al primo posto c’è il costo (31%), seguita dal portfolio di soluzioni proposte e i livelli di servizio (28%), la prossimità geografica (19%), le certificazioni ottenute dai vendor (10,34%).

Come si cerca un fornitore di data recovery?
Su Internet al 45%, mentre il 26% preferisce partecipare a fiere per individuare il giusto partner e, infine, il 23% utilizza il passaparola.
La ricerca ha anche valutato la percezione delle aziende sulla tecnologia ritenuta più sicura per lo storage dei dati. Per il 42% degli intervistati la virtualizzazione è quella più affidabile, seguita dai sistemi Raid per il 39% e dal cloud computing.

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